Mangiadischi: la fame vorace dei 45 giri
Scritto da Lecco Channel il 25 Febbraio 2021
Una linea decisamente “pop”, allegra e sensuale.
Il mangiadischi è uno degli emblemi degli albori della civiltà dei consumi. Un famelico divoratore di dischi in vinile 45 giri, che negli Anni Sessanta venivano sfornati a getto continuo nel mercato musicale dell’epoca.
Siamo negli Anni Sessanta e il panorama sociale attraversa una delle fasi di cambiamento più importante e significativa degli ultimi tempi.
Nasce proprio in questo periodo il mangiadischi portatile, precursore del walkman che fece invece la sua apparizione alla fine degli Anni Settanta.
Nella metà degli Anni Sessanta il mangiadischi fece la sua comparsa come immancabile accessorio all’interno delle auto di allora.
Per ascoltare musica in auto senza dovere dipendere dall’autoradio, non così tanto presenti nel corredo auto dei tempi, il mangiadischi divenne immediatamente l’oggetto indispensabile per personalizzare la propria vettura in modo giovane e allegro e per ascoltare esclusivamente i dischi che più piacevano al guidatore e all’equipaggio senza essere costretti a seguire il percorso obbligato dei programmi musicali radiofonici.
Nelle Fiat 500 e 600 di allora i pochi fortunati possessori, dopo avere acquistato il modello di mangiadischi prescelto procedevano in modo artigianale a montarlo con delle squadrette metalliche sotto la plancia della propria vettura.
Forniti di un raccoglitore a ventaglio per i dischi, pieno di successi del momento, si poteva mettere in moto per un viaggio in musica.
Il guscio in plastica installato a bordo racchiudeva al suo interno le componenti elettroniche per il funzionamento, con ben pochi riferimenti visivi a quanto accadeva al suo interno. Il disco a 45 giri veniva infilato in un apposito spazio nella parte superiore e poteva essere riprodotto sia con il mangiadischi in posizione verticale sia quando era in posizione orizzontale. Il motore del mangiadischi si spegneva in automatico alla fine della canzone e alcuni modelli erano forniti di autoespulsione del vinile. La maniglia consentiva poi un comodo trasporto e vista la facilità dell’utilizzo abbinata all’alimentazione a batterie diventava un pretesto per improvvisate festicciole in musica tra i teenagers di quegli anni.
A Lecco era operativo un produttore artigianale di mangiadischi, la TRL Full Electronic di Tiraboschi. La ditta si trovava in zona Caleotto, quasi all’angolo con via Belfiore, e in quel periodo gli oggetti prodotti dalla TRL facevano bella mostra nelle camerette dei giovani fruitori e, come già detto, erano installati su molte auto che circolavano in città.
Non era insolito, allora, venire affiancati nella centralissima via Cavour da auto con i finestrini abbassati ed essere innondati dalla musica del 45 giri “hit del momento” suonato dall’immancabile mangiadischi sotto la plancia.
La TRL di Tiraboschi rimase l’unico produttore ubicato a Lecco e provincia. Uno dei modelli prodotti dall’azienda lecchese fu il TRL Full, rivestito in pelle e tuttora molto ricercato tra i collezionisti del settore.
Tra i produttori nazionali di mangiadischi e giradischi si ricordano: Europhon, Geloso, Irradio, Lansay, Lesa, Minerva, Wilco e, appunto, la lecchese TRL.
Il volgere al termine degli Anni Settanta e l’avvento di nuovi gadgets per le riproduzioni di canzoni portò inevitabilmente alla fine della produzione dei mangiadischi, anche se un paio di produttori nazionali continuarono a tenerli a catalogo sino alla metà inoltrata degli Anni Ottanta.
Oggetti di culto per collezionisti, i mangiadischi nei loro splendenti colori fanno bella mostra nelle bancarelle dei mercatini di modernariato e sono la memoria tangibile di un’epoca felice e spensierata, dove per sognare e viaggiare con la fantasia bastava fare inghiottire un disco in vinile.
Linotype