Visita da casa gli 8 musei preferiti dagli utenti di Tripadvisor nel Lecchese

Scritto da il 17 Marzo 2021

L’attuale zona rossa ha chiuso nuovamente al pubblico la possibilità di frequentare i musei. La cultura non si ferma perciò vogliamo permettervi di conoscere, o approfondire, anche da casa, gli 8 musei preferiti nel Lecchese secondo Tripadvisor.

1) Palazzo delle Paure: l’edificio si erge su quattro piani e presenta una torre rettangolare con finestre e trifore, costruita intorno al 1926, in cui fu murato uno stemma in marmo con il biscione visconteo. Il complesso comprende anche il contiguo edificio porticato, realizzato nel 1902 dall’architetto Adriano Gazzari, che mette in comunicazione piazza XX Settembre con il lungolago. Nel 2012 il palazzo è stato ristrutturato dal Comune di Lecco e adibito a struttura espositiva per mostre temporanee al primo piano; al secondo è stata allestita la sezione permanente di Arte contemporanea, Grafica e Fotografia della Galleria Comunale d’Arte. Tra gli autori più importanti Enrico Castellani, Enrico Bay, Giò Pomodoro, Mimmo Rotella, Emilio Scanalino, Alik Cavaliere cui si aggiungono noti artisti locali. Inoltre, durante l’attuale periodo Covid, il Sistema Museale Urbano Lecchese ha ideato il Progetto “Operazione mostro. Ubu e i mostri danzanti” per le scuole primarie, questo nuovo laboratorio didattico gratuito da remoto è un primo approccio alla Galleria d’Arte contemporanea di Palazzo delle Paure volto a stimolare la fantasia e la creatività dei bambini attraverso attività divertenti, disegnando coloratissimi mostri.

 

 

2) Villa Manzoni: è stata la residenza principale della famiglia Manzoni a partire dal 1612. Dalle stanze della villa il giovane Alessandro poteva godere lo splendido paesaggio che spaziava dal lago alle creste del monte Resegone: è proprio da questi ricordi visivi che nacque il celebre inizio dei Promessi Sposi “Quel ramo del lago di Como …” L’edificio, con tutti gli altri beni lecchesi, venne venduto da Alessandro Manzoni nel 1818 a Giuseppe Scola, agiato industriale, che, insieme ai suoi eredi, mantenne sempre l’aspetto originario degli ambienti e degli arredi al piano terra. Ceduta al Comune di Lecco negli anni Settanta del Novecento, la villa venne adibita a sede museale nel 1983 e fa attualmente parte del Sistema Museale Urbano Lecchese (Si.M.U.L.). Al piano terra è allestito il Museo Manzoniano, e al primo piano la Galleria Comunale d’Arte che espone opere di scuola lombarda del XVII e XVIII secolo, paesaggi del territorio lecchese e ritratti realizzati da importanti autori che hanno operato nella zona tra il XIX e XX secolo. Completano il polo museale la cappella con la Pala dell’Assunta di Carlo Preda (1645/1649 – 1729), le cantine, con i torchi da vino e una “neviera”, per la conservazione dei cibi. A questi si aggiungono la Biblioteca specializzata, la Fototeca e la Sezione separata d’archivio.

 

3) Museo Manzoniano: il nuovo percorso espositivo del Museo Manzoniano, profondamente ristrutturato e ampliato, è stato inaugurato nell’ottobre 2019. L’allestimento intende valorizzare in modo armonico i molteplici contenuti di cui è ricco il Polo museale di Villa Manzoni: una classica “casa museo”, bene architettonico e “luogo della memoria” di chi ha percorso le sue stanze e “museo letterario”, legato alla vita e alle opere del più importante scrittore italiano del 1800. Al suo interno sono conservati gli arredi originali, dipinti, stampe, cimeli, autografi, costumi e prime edizioni dei Promessi Sposi.

 

4) Planetario città di Lecco: gestito in collaborazione con il Gruppo Astrofili “DEEP SPACE Lecco”, rappresenta una delle migliori strutture nel suo genere in Italia, con la sua cupola di otto metri di diametro e la capienza di sessantadue posti, riproduce l’aspetto del cielo visibile a occhio nudo. Lo strumento si compone di due parti fondamentali: un proiettore e una cupola in alluminio, che funge da schermo semisferico. La cupola raccoglie la luce proiettata dagli obiettivi, riproducendo la volta celeste in modo rigorosamente aderente al reale. Nel complesso il Planetario è in grado di simulare il cielo realmente osservabile in condizioni di visibilità ideali da qualsiasi punto della Terra, in qualsiasi data. Si tratta quindi di uno strumento formidabile per la divulgazione rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, e al pubblico in genere.

 

5) Museo di Storia naturale di Lecco: è un raro “museo del Museo”, che consente di conoscere gli ambienti naturali del territorio e rivivere la cultura scientifica di fine Ottocento. Alcune vetrine risalgono addirittura agli inizi del secolo XIX e fanno da cornice agli esemplari, in genere coevi, delle tre collezioni principali di uccelli, mammiferi e pesci, a cui si aggiungono anche numerosi esemplari di rettili, anfibi e insetti. La necessità di fornire all’odierno visitatore informazioni naturalistiche corrette e aggiornate viene soddisfatta dalla presenza di pannelli e didascalie riguardanti gli ecosistemi del territorio e i comportamenti ecologici delle principali specie animali presenti nelle collezioni zoologiche. Questi supporti permettono di costruire percorsi di visita alternativi a quello tradizionale (di tipo sistematico) mantenuto nell’ordinamento espositivo. Il percorso comincia con le sale dedicate alle collezioni ornitologiche, che comprendono sia la fauna locale ed europea, sia quella esotica. Ritornando all’ingresso del museo, si accede alle sale dedicate ai mammiferi. La visita si conclude con la sala mineralogica (sala IX), che espone i minerali della regione lombarda, suddivisi per territorio provinciale di provenienza.

 

 

6) Museo Archeologico di Lecco: il Palazzo Belgiojoso che fu edificato nel 1772 dal marchese Giacomo Locatelli della famiglia Locatelli della Val Talaggio. L’edificio venne ristrutturato nel 1774 e in seguito venduto ai principi Belgiojoso d’Este, da cui l’attuale nome. Sede dei Musei Civici dal 1928 ospita le Collezioni Naturalistiche ed Archeologiche dei musei. I materiali di quest’ultimo, provenienti da tutta la Provincia di Lecco, sono esposti secondo un criterio cronologico: dalla Preistoria all’età del Ferro (Golasecca e La Tène) alla Romanizzazione all’Alto Medioevo. La VI sala è dedicata alla Metallurgia nel Lecchese. Armi di ferro e vasetti a trottola trovati a Castelnuovo in Valsassina attribuibili a popolazioni celtiche e preromane.

 

7) Museo della montagna e dell’alpinismo Lecchese: A poche decine di metri dal Palazzo delle Paure, nell’antica Torre Viscontea di Piazza XX Settembre, sorge il Museo della montagna e dell’alpinismo lecchese, gestito dal CAI Sezione di Lecco, nelle cui sale sono raccolti numerosi oggetti che raccontano l’evoluzione delle attrezzature alpinistiche e importanti cimeli delle più significative imprese dell’alpinismo lecchese nel mondo. Il museo viene aperto grazie ai volontari del CAI in occasione di particolari iniziative cittadine e su richiesta di scolaresche e comitive.

8) Osservatorio alpinistico Lecchese: L’intento dell’Osservatorio è testimoniare la grande tradizione alpinistica lecchese e far comprendere perché essa sia nata e si sia sviluppata proprio qui, mettendo in risalto il legame inscindibile fra questa stessa tradizione e il contesto sociale, culturale, economico e ambientale del territorio.

 


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