Nicolò Tomaini: referti autoptici per immagini drogate

Scritto da il 19 Marzo 2021

L’artista contemporaneo lecchese, classe 1989, presenta la sua nuova produzione “Referti autoptici per immagini drogate”.

Nicolò Tomaini, nasce a Bellano (Lecco), ha frequentato il liceo scientifico e poi la facoltà di Lettere a Bergamo. Inizia ad affacciarsi all’arte dal 2008 come autodidatta e a produrre le prime opere artistiche.

Considerato tra gli artisti contemporanei più talentuosi, è noto per aver gettato, talvolta in maniera irriverente, lo sguardo sulla realtà che lo circonda. Tomaini osserva un’ umanità che ha reso immateriale non solo se stessa ma anche il proprio sapere; rendendo la cultura, il ricordo, gli affetti e la vita stessa astratta. Così come la cultura anche l’arte inizia a svuotarsi, a perdere il proprio valore fino a diventare una semplice immagine da postare sui social, dato che ormai nulla viene davvero vissuto se non attraverso le nuove tecnologie.

 

nicolo tomaini

 

Mostra personale di Tomaini al Dr. Fake Cabinet (Torino)

Ha inaugurato il 4 marzo la nuova mostra personale nella quale viene presentata una selezione della sua produzione più recente. Fino all’11 aprile saranno esposte,  al Dr. Fake Cabinet a Torino, opere appartenenti alle serie Caricamenti, Silicio, Petrolio, Ritratto di amanti e Le 120 giornate di Sodoma.

In alcune serie la sua massima attenzione è rivolta al passato. Opere originali, come vecchi ritratti o paesaggi, vengono in parte ricoperte per riprodurre l’effetto del caricamento sullo schermo del computer, o su cui sono riprodotte frecce e barre di scorrimento. Nella più recente serie “Silicio” il quadro si divide in una parte in cui l’opera originale è materialmente scomposta, come in fase di annullamento, e una in cui sono riportati i caratteri digitali del codice sorgente che contiene gli algoritmi di distruzione dell’immagine.

In un’altra parte della sua ricerca, di natura più astratta e concettuale, l’aspetto visivo scompare quasi del tutto come in “Ritratto di amanti”, sottolinea come nella nostra attualità un rapporto amoroso si consumi principalmente in un scambio di brevi frasi digitali.

Nelle varie fasi del suo percorso si possono cogliere peculiarità ricorrenti: il rifiuto di sottostare ai tempi e ai condizionamenti delle macchine, la rivendicazione dell’importanza della soggettività, della capacità personale di inventare e di sentire, che pur nelle difficili condizioni di questa epoca rimangono tuttavia necessità irrinunciabili dell’umano.

 

 

«Anche se non so come mi riserverà il futuro, sono contento per come stanno andando le cose – afferma l’artista -. Il mio pensiero è in continua evoluzione e sono certo che anche domani la mia riflessione e la mia ricerca avranno le stesse origini di quella presente: quello che osservo nella vita di tutti i giorni».


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