Consonno: da paese dei balocchi a borgo fantasma

Scritto da il 14 Aprile 2021

Narriamo la storia di Consonno, comune nella frazione di Olginate, negli anni Sessanta veniva definita la Las Vegas della Brianza, attualmente è invece un paese fantasma. L’idea di una città dei balocchi tramontò presto a causa di una frana.

Dove si trova

Fa parte della provincia di Lecco e, nello specifico, appartiene al comune di Olginate. Consonno si trova in una bella posizione panoramica, a 634 metri sul livello del mare sul monte Resegone. Ai suoi piedi si trovano il lago di Annone e il lago di Garlate che attraverso il fiume Adda è collegato al lago di Como.

La storia

Il paese di Consonno nacque nell’XI secolo come un piccolo centro abitato, secondo alcuni documenti storici nel 1800 il comune contava circa 230 abitanti. Nel 1928, diventato una frazione del comune di Olginate, il numero degli abitanti era salito a poco meno di 300. Solo qualche anno dopo, come conseguenza dei due conflitti mondiali, nel comune vivevano circa 50 persone che si mantenevano con l’artigianato e l’agricoltura dei campi circostanti.

 

Foto tratte dal sito Consonno.it

Il cambiamento del comune di Consonno arrivò dopo il 1960, quando il grande ufficiale Mario Bagno, Conte di Valle dell’Olmo e imprenditore del settore immobiliare, decise di acquistare Consonno interamente per poter costruire la sua Città dei Balocchi. Fu proprio nel 1962, quando stipulò l’atto notarile con il quale le famiglie Anghileri e Verga, che fino ad allora detenevano la proprietà del borgo, cedevano la proprietà a Mario Bagno.

Tutto il paese venne perciò demolito, esclusa la chiesa di San Maurizio, la canonica e il cimitero per fare spazio alle nuove costruzioni e poter realizzare l’improbabile città dei divertimenti, una sorta di Las Vegas della Brianza. Questo progetto prevedeva una riqualificazione del borgo con la creazione di ristoranti, negozi, una balera, un albergo di lusso e il minareto come simbolo principale.

 

Foto tratte dal sito Consonno.it

La città al suo esordio ospitò svariate persone, ospitando concerti e personaggi illustri come Mina, Pippo Baudo e Adriano Celentano.
Questo progetto venne visto positivamente dai residenti perché sostenevano che, con questo progetto, Bagno avrebbe attratto nuovi turisti a Consonno.

La sua storia fu costretta a interrompersi nel 1976 a causa di una frana che invase la strada che portava fino al paese rendendo impossibile la vivibilità e la sicurezza a Consonno.  I turisti con il tempo dimenticarono il piccolo borgo in favore di nuove attrattive e i pochi residenti rimasti iniziarono a trasferirsi lontano dal paese.

 

 

In seguito all’abbandono di molte case l’imprenditore volle far costruire una casa di riposo all’interno dell’Hotel Plaza che si trovava qui, ma anche questo venne chiuso nel 2007. Consonno divenne così un luogo abbandonato e attrazione di feste non consentite in cui vennero danneggiati tutti gli edifici.

Consonno adesso

Attualmente Consonno è in uno stato di totale abbandono, le strade per raggiungerlo sono state chiuse al traffico e sono percorribili solo a piedi.
Ad oggi vi sono alcune strutture che testimoniano l’esistenza di Consonno e sono ancora visibili, tra queste troviamo l’iconico minareto che definisce l’identità del piccolo paese.
Sotto di esso troviamo piccolo appartamenti costruiti dal Conte e al piano terra gli spazi dedicati ai negozi e ai ristoranti.

 

 

Tutti i locali sono accessibili dall’esterno, perché le finestre e le porte sono state distrutte, mentre internamente tali spazi si presentano pericolanti e in stato di abbandono.

Oggi Consonno richiama l’attenzione di fotografi o escursionisti, oppure di video maker di piccole o grandi produzioni, questo dimostra che anche in stato di abbandono il piccolo borgo (ormai fantasma) conserva il suo fascino.
Anche se nessuno sa come né quale sarà la sorte di Consonno, forse un giorno potrà tornare a vivere.


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