World Art Day: Leonardo da Vinci si è ispirato a Civate nella sua famosa opera?
Scritto da Erika Lodari il 15 Aprile 2021
Il 15 aprile, data della nascita di Leonardo da Vinci, si celebra il World Art Day, ovvero la Giornata mondiale dell’arte, riconosciuta dall’UNESCO dal 2020 per creare consapevolezza dell’attività creativa in tutto il mondo. Questa data è stata scelta per rendere omaggio ad uno dei personaggi più eclettici che il mondo abbia conosciuto e che nel corso della sua vita ha saputo coniugare molti aspetti diversi fra loro come, ad esempio, il rapporto fra il mondo creativo dell’arte e quello razionale della scienza.
L’obiettivo Unesco di questa Giornata è quello di aiutare a rafforzare i legami tra le creazioni artistiche e la società, incoraggiare la consapevolezza della diversità delle varie tipologie di espressione culturale e mettere in risalto il contributo degli artisti allo sviluppo sostenibile, ricordandoci quanto l’arte e la cultura siano bisogni vitali per l’umanità.
Dal 2011, quando la 17° Assemblea Generale di IAA/AIAP, a Guadalajara, ha votato all’unanimità di nominare il 15 aprile la “Giornata Mondiale dell’Arte”, si susseguono ogni anno eventi e celebrazioni per richiamare l’attenzione sull’importanza dell’Arte e della Cultura in qualità di strumenti indispensabili al benessere dell’umanità.
Negli anni passati, durante la Giornata Mondiale dell’Arte, IAA/AIAP proponeva a tutti i musei, gallerie e luoghi deputati all’arte nel mondo di offrire al pubblico l’entrata gratuita e iniziative dedicate alla conoscenza del proprio patrimonio artistico e culturale.
Quest’anno, a causa della pandemia, gli artisti contemporanei sono mobilitati per dare ancora più forza al messaggio di solidarietà e condivisione attraverso immagini di opere di arte moderna e contemporanea da pubblicare sui canali social e web con il logo ufficiale AIAPI da apporre alle proprie opere.
Leonardo e la sua opera
Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile del 1452 in territorio fiorentino. L’amicizia con Lorenzo il Magnifico gli offrì la possibilità di altri orizzonti mettendolo in contatto con Ludovico il Moro, signore di Milano.
Durante il periodo del suo soggiorno milanese, Leonardo da Vinci dipinge una delle sue opere più celebri: “L’ultima Cena” (o Cenacolo). Il momento rappresentato è tratto fedelmente dai Vangeli in cui, durante l’Ultima Cena, Gesù rivela ai dodici apostoli che fra loro è presente un traditore: «uno di voi mi tradirà».
Leonardo ci presenta non solo la scena in quanto azione ma l’aspetto psicologico evidenziando i sentimenti di ogni personaggio davanti a questa notizia sconvolgente.
Dipinto nel refettorio del Convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, gli fu commissionato nel 1495 e concluso nel 1497.
“L’ultima cena” a Civate
Leonardo da Vinci si è ispirato ad un salone del monastero di San Calocero di Civate, ora casa di riposo conosciuto con il nome di Casa del Cieco, per ambientare la sua famosa opera “Ultima Cena” durante il suo soggiorno a Milano alla corte di Ludovico il Moro?
Questo è l’affascinante quesito posto da Dario Monti e Rosalba Franchi, due studiosi che hanno approfondito i legami dell’artista con il territorio Lecchese, individuando nelle linee e nella luce del dipinto possibili legami con il centro abitato che si affaccia sul lago di Annone.
“La ricerca della cena” è stata pubblicata sul portale http://www.viestoriche.net/, nel quale si ripercorre i passaggi che hanno condotto la coppia a formulare tale ipotesi.
Le certezze che possediamo
Attualmente l’unica certezza che possediamo è che Leonardo non ha mai citato espressamente la località di Civate (o Clivate) nei suoi scarsi appunti di viaggio che ci sono pervenuti.
Ha tramandato solo il disegno dei laghi Eupilei ritratti dal monte Barro, disegni delle montagne dietro a Lecco osservati dal monte San Genesio e sfondi di sue opere in cui ha inserito, non per caso ovviamente, alcuni elementi topografici che riconducono a queste zone.
Le domande che ci poniamo
La Casa del Pellegrino ed il monastero, possono aver ospitato Leonardo? Il refettorio del monastero stesso può aver dato ispirazione al capolavoro “Ultima Cena”?
Sono molti i quesiti che non trovano risposta, tuttavia, i ricercatori di VieStoriche sono arrivati a Civate seguendo alcuni indizi contenuti nell’ambientazione dell’Ultima Cena, e avendo visitato l’antico refettorio del monastero medievale di San Calocero, hanno subito capito che poteva trattarsi di un posto importante per l’opera di Leonardo, realizzata nel 1487.
I due studiosi, Dario Monti e Rosalba Franchi, hanno individuato le similitudini tra la sala in cui si svolge la cena degli apostoli e il refettorio del monastero.
Ma c’è di più. Il paesaggio ritratto che si intravede dalle finestre dell’Ultima Cena presenta analogie con il nostro lago.
Queste similitudini confermano la possibilità che Leonardo abbia soggiornato presso il monastero e da qui abbia potuto trarre idee per l’ambientazione del suo famoso dipinto murale.
Nonostante i cambiamenti strutturali avvenuti nelle epoche successive, è stato possibile individuare e “comparare” un ambiente risalente al XV secolo con il quadro.
La descrizione della ricerca è disponibile all’indirizzo http://viestoriche.net/indexn.htm