Guida ai luoghi de “I Promessi Sposi” citati da Manzoni
Scritto da Erika Lodari il 16 Aprile 2021
Oggi, come ogni venerdì di questo mese, andiamo alla scoperta dei luoghi manzoniani.
Conosceremo i luoghi citati da Manzoni: nel secondo capitolo dei “Promessi Sposi” nel quale descrive la casa di Lucia, nel quarto il convento di fra Cristoforo e nel quinto capitolo il palazzotto di don Rodrigo.
Conosciamoli nel dettaglio!
4. La casa di Lucia
L’abitazione della protagonista ci viene descritta dall’autore nel secondo capitolo quando Lucia, con la madre Agnese, è pronta a sposarsi con il suo amato Renzo.
A Lecco ci sono due luoghi che vengono identificati come “La casa di Lucia” e si trovano nei rioni di Olate e Acquate. Entrambe le case sono rappresentative di quella semplice architettura lecchese: edificio lineare a due piani con ballatoio e scale di legno.
Olate, considerata la presunta casa di Lucia, è attualmente una residenza privata, perciò non è possibile visitarla. Se si è fortunati, e il portone d’ingresso è aperto, si può intravvedere il cortile in cui Lucia, nel romanzo, correndo verso Renzo grida «Lo sposo! Lo sposo!».
Ad Acquate, invece, viene riconosciuta la tradizionale casa di Lucia. Caratteristica e intima, grazie alla posizione tranquilla in cui si trova. La casa si trova vicino alla chiesa di Don Abbondio e oggi ospita un’osteria, visibile solo ai clienti.
5. Convento di fra Cristoforo di Pescarenico
Fra Cristoforo, figura molto importante dei Promessi Sposi, era un Cappuccino ed il suo convento viene collocato da Manzoni nel rione di Pescarenico.
La chiesa, costruita nel 1576, ospitò i Cappuccini fino al 1810, anno in cui Napoleone decise l’abolizione dell’ordine.
Le tracce dell’antica struttura conventuale sono visibili nel cortile e nel portico, dove si affacciavano le celle dei frati. Nel corso degli anni vi sono state diverse rivisitazioni alla chiesa, come la facciata neoclassica, progetto dell’architetto lecchese Giuseppe Bovara, e il campanile triangolare è invece una struttura del Settecento.
Dedicata ai santi Lucia e Materno, la chiesa presenta un’unica navata rettangolare con un altare ligneo risalente al cinquecento. Un’opera costituita da nove cassette di vetro, contenenti composizioni in cera policroma, riferibili alla cultura napoletana del tardo Seicento, che rappresentano scene di vita dei Santi Francesco e Chiara da Assisi.
Il convento e l’annessa chiesa si trovano sulla strada principale che congiunge Lecco a Bergamo.
6. Palazzotto di Don Rodrigo
Il palazzotto di don Rodrigo, signorotto che esercita il potere sul paese di Renzo e Lucia, viene identificato con la villa che sorge in cima allo Zucco, nel rione di Olate, dal quale si ha la vista panoramica su Lecco.
L’edificio viene descritto da Alessandro Manzoni mentre Padre Cristoforo vi si reca per far desistere Don Rodrigo dopo aver fatto intimare don Abbondio dai suoi bravi con la celebre frase “Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai!”.
Nel Seicento la dimora apparteneva alla famiglia Arrigoni di Introbio, nobili potenti che furono protagonisti di una lunga faida contro la casata Manzoni, antenati dello scrittore.
L’abitazione signorile poi passò al Conte Salazar, di origini spagnole. Dalla sua edificazione la villa presentava le caratteristiche descritte dal Manzoni, finché nel 1937 l’industriale lecchese Ulisse Guzzi la fece demolire per costruire l’attuale struttura razionalista.
Attualmente la villa non è visitabile internamente. L’ampio giardino che la circonda, offrendo una spettacolare vista su lago e montagne, è pubblico in occasione di particolare eventi.
Venerdì 23 aprile procederemo ad illustrare altri luoghi citati dai Promessi Sposi, ovviamente presenti nell’itinerario manzoniano.
A settimana prossima!