“29 settembre” il primo successo firmato Mogol-Battisti
Scritto da Erika Lodari il 29 Settembre 2021
“29 settembre” fu portato al successo dall’Equipe 84, che pubblicò la propria interpretazione nel marzo del 1967. Due anni dopo anche il cantautore Lucio Battisti ha inciso il brano, pubblicato come seconda traccia dell’album Lucio Battisti il 5 marzo 1969 dalla Dischi Ricordi, privandolo però della voce dello speaker del Giornale Radio.
Storia
“29 settembre” fu il primo successo firmato Battisti-Mogol. Battisti all’epoca aveva inciso solo un singolo (Dolce di giorno/Per una lira, dallo scarso successo) e si riteneva principalmente un autore.
Indeciso se interpretare o meno il brano, Battisti fu “preceduto” da Maurizio Vandelli, che nel frattempo lo aveva ascoltato: avendo capito di trovarsi di fronte a una possibile hit, il leader dell’Equipe 84 fece pressioni affinché fosse la sua band, all’apice della popolarità, a incidere il singolo.
Il tema della canzone
La canzone parla di un tradimento, allora tema tabù, consumato nel giro di due giorni: il 29 settembre quando il protagonista conosce una ragazza in un bar e ci passa la notte insieme; mentre il 30 telefona alla compagna e le dice di amarla, come se non fosse accaduto nulla.
Il tema dell’adulterio anticipa la rivoluzione sessuale che sarebbe arrivata con il Sessantotto.
Perché 29 Settembre?
Il titolo del brano non fa parte del testo vero e proprio, ma si può ascoltare nella canzone: il giornalista Rai Riccardo Palladini la pronuncia, nell’immaginario notiziario inserito all’inizio: «Giornale Radio, ieri 29 settembre…».
Secondo quanto dichiarato dall’autore del testo Mogol, il giorno in cui si svolge la vicenda (e quindi il titolo del brano) è un giorno qualunque, che fu scelto senza particolari motivazioni. In realtà la data del 29 settembre coincide con il compleanno della sua prima moglie, Serenella; questo aspetto farebbe quasi pensare a una natura autobiografica del testo, quasi la pubblica confessione di un’infedeltà compiuta dall’autore.
Mogol, tuttavia, sostiene che si sia trattato di una coincidenza, di cui si rese conto soltanto il giorno dopo aver scritto il testo, rammaricandosi di non averle dedicato la canzone sin dall’inizio. La moglie, consapevole della sua nota distrazione, capì che l’omaggio non era voluto e infatti non lo ringraziò.