Il Dingo Cross della Moto Guzzi
Scritto da Lecco Channel il 27 Febbraio 2022
I primi Dingo Cross (assieme alla versione sportiva Super) vengono presentati sul mercato nel 1965.
Il cambio è a tre marce al volante. Nel 1967 sarà poi sostituito da quello a pedale a quattro marce che verrà montato sulla versione GT.
La parte ciclistica dei modelli Super, Gran Turismo e Cross è identica. Sono i dettagli a caratterizzarne la vocazione.
Il Cross monta uno scarico alto, un ampio manubrio con traversino, pneumatici artigliati, griglia a copertura del faro e paracolpi motore.
Il Super, invece, montava mezzi manubri, parafango anteriore lungo e aderente alla gomma, ruote da 18” con pneumatici stradali, la marmitta è cromata e posizionata più in basso.
Il Gran Turismo ha una connotazione spiccatamente turistica, il manubrio rialzato, sella corta che permette un pratico portapacchi posteriore, ruote da 17” e la presenza di una cassettina centrale porta-attrezzi.

Il nome Dingo fu preso dai cani selvatici delle pianure australiane per un progetto portato avanti da Antonio Micucci, tecnico della Guzzi.
Il progetto di Micucci e il nome assegnato alla linea dei Dingo Cross ebbe un grande successo commerciale con quasi 120.000 esemplari venduti. Le doti della Dingo Cross erano note: leggera, maneggevole ed economica, tutti fattori che contribuirono a questo buon successo.
Adatto al fuoristrada, fu protagonista in Africa di un’impresa che fece scalpore: 10.000 chilometri tra le sabbie del deserto per testarne resistenza ed efficacia. Il pilota che completò i test era Roberto Patrignani.
La produzione del Dingo subì un restyling con il nuovo Dingo Cross, prodotto tra il 1970 e il 1974 in questa versione, all’interno della quale spiccava, nella sagoma del motorino, il silenziatore alto, indispensabile per i percorsi fuoristrada.
Nonostante quest’ultima versione, il successo ottenuto anche in virtù della vasta rete commerciale e del prestigio di cui gode la casa dell’Aquila di Mandello Del Lario, il nuovo Dingo Cross 50 non riuscirà ad infiammare gli animi dei ragazzini più esigenti.
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