TikTok, il governo valuta il blocco del social

Scritto da il 27 Febbraio 2023

Zangrillo: “Tra le opzioni c’è il blocco per i dipendenti pubblici”

L’applicazione del social network cinese Tik Tok è nel mirino anche del governo italiano, dopo che dalla Commissione europea e dal Consiglio dell’Ue è arrivata la richiesta di disinstallarla a tutti i dipendenti, entro il prossimo 15 marzo. Nell’email inviata al personale Ue la richiesta era motivata dall’esigenza di “proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica”.

L’obiettivo dell’indagine sarebbe quello di “verificare l’uso che il governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su TikTok”.

La decisione della Commissione europea ha fatto seguito a quella adottata prima dal senato Usa e poi dal presidente, Joe Biden, che a dicembre ha ordinato di cancellare il social dai cellulari di tutti i dipendenti governativi. L’Fbi, tramite il suo direttore Chris Wrai, ha affermato che TikTok rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale perché attraverso di essa il governo cinese potrebbe influenzare gli utenti social indirizzandone i contenuti, di fatto ipotizzando un controllo di Pechino sull’app sviluppata dalla società cinese ByteDance.

Zangrillo: “Necessario un confronto per concordare una linea”

Dell’iniziativa italiana ha parlato a Repubblica il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, spiegando che tra le opzioni sul tavolo c’è il blocco dell’app sugli smartphone di tutti i dipendenti pubblici: 

Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto. Le opzioni possono essere di muoversi come si è mossa la Commissione europea o eventualmente assumere una decisione diversa. È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea”

Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo

In ogni caso, Zangrillo vuole arrivare in tempi stretti a una risposta: “Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale“, spiega.

La risposta dei vertici di TikTok

Alle dichiarazioni del ministro Zangrillo ha fatto immediatamente seguito la replica di Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok, il quale spiega:

I dati degli utenti italiani, così come quelli europei, non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e Singapore e presto all’interno dell’Unione Europea nel data center irlandese. Così come dichiarato pubblicamente più volte, il governo cinese non ha mai chiesto l’accesso ai dati dei nostri utenti e laddove dovesse non li condivideremmo. La nostra strategia di data governance, in conformità al Gdpr, si basa su un approccio volto a limitare il più possibile l’accesso ai dati, riducendone al minimo il flusso al di fuori dell’Europa, nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Così come per la decisione della Commissione europea, vorremmo rimarcare la nostra piena disponibilità a chiarire i dubbi del governo italiano, auspicando in un confronto dettato da regole e processi certi e trasparenti”

Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok


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