Il Tar sospende l’abbattimento dell’orsa Jj4
Scritto da Valentina Codurelli il 19 Aprile 2023
Il tribunale amministrativo ha accolto le motivazioni formulate dalla Lega Antivivisezione e ha sospeso l’ordinanza di cattura e abbattimento dell’orsa fino all’11 di maggio. Il presidente Fugatti, che aveva ordinato cattura e abbattimento dell’orsa, commenta: “Decreto del Tar è sorprendente”
Dopo il noto episodio che ha portato alla morte del giovane corridore, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, in data 08.04.2023, ha ordinato la cattura e la soppressione dell’orsa JJ4.
L’autopsia e la presunta dinamica dell’aggressione
Andrea Papi, il 26enne runner trovato senza vita nei boschi del Trentino, è stato ucciso da un orso ed era ancora vivo al momento dell’aggressione. Lo confermano i primi rilievi a seguito di operazioni peritali eseguiti presso la sala autoptica ed è già stato dato il nulla osta alla sepoltura. Intanto la Provincia di Trento ha annunciato una ordinanza che prevede l’abbattimento dell’esemplare.
I risultati dell’autopsia dunque confermano che le ferite trovate sul corpo del giovane uomo facevano pensare: a uccidere Papi è stato un orso incontrato nei boschi di Caldes, nella zona della Val di Sole, in Trentino. Ancora da definire con chiarezza la dinamica di quanto accaduto, ma dalle prime ipotesi sembra che Andrea Papi stesse correndo giù dalla montagna in direzione di casa e che si sia trovato, dietro a una curva cieca, di fronte all’orso. L’uomo e l’animale si sono spaventati ed è nata una lotta che è risultata mortale per il runner. A pochi metri da lui è stato trovato un bastone insanguinato con cui probabilmente ha provato a difendersi. Scelta che gli è stata fatale: secondo i ripetuti consigli degli esperti si consiglia di non reagire, ma di rimanere immobili e non ulteriormente spaventare l’animale. Secondo le indiscrezioni i medici avrebbero riscontrato ferite sulle braccia, sul ventre e, soprattutto sul collo che è risultata letale.
Il tribunale amministrativo ha accolto le motivazioni formulate dalla Lega Antivivisezione e ha sospeso l’ordinanza di cattura e abbattimento dell’orsa
Il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4 firmata lo scorso 8 aprile dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
Lo rende noto, sui canali social, la Lega anti-vivisezione (Lav), che ha presentato ricorso contro il provvedimento nei giorni scorsi. La L.A.V., associazione per la tutela degli animali, in data 13 aprile, ha presentato ricorso avanti al Tar Trento per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordinanza provinciale. In data 14.04.2023, il Tar, con decreto n.0019/2023 reg. prov. Caut., ha accolto in via interinale il ricorso (incardinato nrg 49/23) sino all’esito della camera di consiglio prevista per il giorno 11.05.2023.
Come riferisce la Lav, rappresentata dall’avvocato Linzola, il Tar ha accolto le motivazioni formulate dalla stessa Lega e ha sospeso l’ordinanza fino all’11 maggio. Nei confronti dell’orsa Jj4 il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva ordinato cattura ed abbattimento dopo l’aggressione mortale nei confronti del runner trentino. Lav Italia nei giorni scorsi aveva inviato sia al presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la proposta di trasferimento di ‘Jj4’ in un rifugio sicuro.
I genitori: “No abbattimento ma giustizia”
“Sono contro l’abbattimento anch’io, però anche loro si mettano una mano sulla coscienza perché se succedesse a uno dei loro figli non so cosa farebbero. Io voglio giustizia e basta per mio figlio”. Così Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, commenta la notizia della sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orso da parte del Tar di Trento. I genitori del giovane runner chiedono giustizia: “Lui è andato semplicemente per una passeggiata come tutti i ragazzi fanno qui, come tutti i cittadini, i turisti, qualsiasi persona, bisognerebbe venire qui in estate a vedere quante migliaia di persone ci sono e si addentrano nel bosco. Io non so i cartelli dove li hanno messi, dove dicono di averli messi, noi non ne abbiamo visto neanche uno”.
Dal WWF all’Oipa fino all’Enpa: le prese di posizione dopo le parole di Fugatti
Il WWF critica Fugatti
“Ormai non passa giorno che il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti non tiri fuori nuovi orsi da abbattere o deportare. Ha iniziato con l’orso che ha ucciso il giovane Andrea Papi a Caldes, poi ha parlato di altri 3 orsi da abbattere, poi ha deciso che gli orsi da rimuovere sarebbero 50 che oggi sono diventati 70 – scrive in un comunicato il WWF – Procedere in questo modo non ha alcun senso: crea solo ulteriore confusione. La gestione faunistica, e quella degli orsi in particolare, richiede competenza e preparazione e sarebbe bene affidarsi a tecnici ed esperti evitando inutili improvvisazioni”.
“Le posizioni estremistiche di chi vuole a tutti i costi minimizzare i rischi che derivano dalla presenza di un orso che ha aggredito e ucciso un uomo e di chi non perde occasione per proporre l’eliminazione di decine e decine di orsi – scrive ancora il WWF – rappresentano un ostacolo alla gestione di un problema complesso che richiede
soluzioni complesse e prese su basi scientifiche”.
Interviene Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF
Dopo i fatti di Caldes interviene anche Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf e storica figura dell’ambientalismo italiano, intervistato dall’Adnkronos: ”per quanto possa capire la necessita di gestire quell’unica orsa che potrebbe mettere a rischio la sicurezza delle persone e quindi il successo del progetto di reintroduzione nel suo complesso – ha detto Pratesi – in cuor mio auspico che si prenda in considerazione il suo confinamento in un’area faunistica, come avviene per molti animali selvatici che per diversi motivi non possono essere reintrodotti in natura”. Sulla riduzione del numero degli orsi Pratesi si dice contrario ad “azioni come la decimazione di una specie”: “non condivido le richieste della Provincia di Trento che di fatto metterebbe a rischio il futuro dell’intera popolazione di un animale importantissimo per la biodiversità alpina”.
ENPA: “Fugatti ascolti la mamma di Andrea”
“Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ponga fine alla sua personalissima guerra contro gli orsi e ascolti le parole della mamma di Andrea
Papi, che ha chiesto di non infierire su JJ4″. Lo scrive l’associazione Enpa in un comunicato.
“Quanto detto da Franca Ghirardini ci tocca profondamente e ci commuove – scrive l’Enpa -. Le sue sono parole di dolore e di coraggio, in stridente contrasto con quelle del presidente Fugatti, il quale non ha esitato nello schierarsi in prima linea dalla parte dei fucili e della morte, dimenticando che il resto del Paese è tremendamente scosso e chiede non ci sia vendetta».
«Siamo contrari alle ritorsioni, alle condanne a morte, alle deportazioni – prosegue l’Enpa -. Gli orsi del Trentino devono poter vivere in pace, da orsi appunto. Ma i residenti devono essere tutelati da una vera politica di prevenzione, che preveda – ad esempio – la chiusura dei sentieri nelle zone maggiormente frequentate dai plantigradi, e che sia incardinata su efficaci piani di informazione e di sensibilizzazione».
«Il nostro ufficio legale – conclude Enpa – sta assumendo tutte le opportune iniziative per bloccare progetti di massacri e deportazioni di massa».
LAV: “disponibili a trasferire Jj4 ed Mj5”
La Lav ha ufficializzato al presidente della Provincia autonoma di Trento e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin “la disponibilità a trasferire immediatamente Jj4 in un rifugio sicuro”. La proposta – informa l’associazione in una nota – è estesa anche a Mj5.
Secondo l’associazione, con “una concreta alternativa, l’ordinanza del presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è inutile ed eseguirla può integrare il reato di uccisione di
animale ‘non necessitata’”.
AIDAA: lettera al Ministero contro gli abbattimenti
L’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) ha inviato una lettera al ministero dell’Ambiente con la quale chiede al ministro Gilberto Pichetto Fratin di sospendere l’abbattimento dell’orsa JJ4 e degli altri orsi definiti problematici e di aprire un tavolo di confronto con gli esperti.
Abbiamo inviato una lettera al ministro Fratin per chiedere l’immediato congelamento dei provvedimenti di abbattimento degli orsi firmati dal presidente della Provincia di Trento, perché, a quanto pare, Jj4 starebbe accudendo cuccioli partoriti ad inizio del 2022″, scrivono gli animalisti in una nota, auspicando la convocazione di un tavolo tecnico che “abbia lo scopo, non solo di salvare gli orsi, ma anche di realizzare programmi per educare alla convivenza tra uomo e animmali selvatici”.
L’OIPA chiede l’accesso agli atti
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) rende noto che ha inviato alla Provincia istanza di accesso agli atti riguardanti le richieste di abbattimento degli
esemplari Jj4, Mj5 e M62.
“L’Oipa torna a chiedere un diverso approccio della Provincia di Trento nei confronti della fauna selvatica che ospita il suo territorio – si legge in un comunicato – non è questo il modo di tutelare la biodiversità e la vita degli animali, oggi sotto la tutela dell’articolo 9 della Costituzione», dichiara il presidente dell’associazione, Massimo Comparotto. «Auspichiamo una gestione più oculata del Progetto Life Ursus, che ormai appare come fallimentare. Ripetiamo: occorre un migliore monitoraggio, possibilmente in tempo reale, una maggiore informazione alla popolazione, residente e non, un’efficace prevenzione a tutela delle attività, rispetto per la vita animale, l’applicazione di protocolli sperimentati altrove con successo, come per esempio nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise».
#STOPCASTELLER: Fugatti si dimetta
Dura la reazione degli attivisti di #StopCasteller: «Fugatti cerca ipocritamente di scaricare la colpa sugli “animalisti” per spostare l’attenzione e sfuggire alle responsabilità, ma è vero esattamente il contrario: il mandante di questo incidente disastroso è lui. Fugatti, Zanotelli e De Col si dimettano immediatamente» si legge in un comunicato stampa
Gli attivisti puntano il dito su quella che giudicano una carenza di informazione: “la cartellonistica da sola non basta, è come scrivere sui pacchetti di sigarette “il fumo uccide” – scrivono – rendere consapevole la popolazione è ben altro lavoro e comporta ben altro impegno. Un lavoro che deve essere fatto da persone competenti e qualificate»
«La gestione deve essere tolta alla PAT e alla Protezione civile e affidata a scienziati, Ente Parco e Forestale, come avviene in ogni parte del mondo» concludono gli attivisti.
Considerazioni finali
La decisione sull’annullamento o meno dell’ordinanza impugnata quindi è rimandata all’11 maggio. Fino ad allora, possiamo solo insinuare, in chi deciderà, il ragionevole dubbio sulla necessità dell’abbattimento dell’animale.
Ciò alla luce di diverse ragioni: la prima, il fatto che la biodiversità è un valore importante nel nostro ordinamento, al punto da ricevere tutela a livello europeo, e che è stato recepito in Italia nelle fonti normative di grado più elevato, quali la Costituzione, le leggi costituzionali e le leggi ordinarie. La seconda, che la possibilità per gli Stati membri di abbattere gli animali è ammessa solo “a condizione che non esista altra soluzione valida” (art 16 Dir CE 92/ 43). La terza, che, ai sensi dell’art 117 Cost lettera “S”, la Regione prima di uccidere un animale può concludere accordi con lo Stato ed altre regioni per il loro trasferimento. La quarta, che l’uccisione di un animale non funzionerà da deterrente per gli altri animali, poiché privi della consapevolezza del disvalore del fatto di reato, né restituirà, purtroppo, la vita al giovane aggredito. Infine, in totale spregio dei principi di diritto finora espressi, potrebbe verificarsi il fenomeno della caccia all’orso, specie, che invece, unitamente al lupo, leggiamo godere di una tutela rafforzata.
E ‘ quindi auspicabile che “altre soluzioni valide” vengano adottate, affinché la regola dell’ “occhio per occhio” non renda il mondo cieco.