3 luglio 1971: il giallo mai risolto della morte di Jim Morrison
Scritto da Valentina Codurelli il 3 Luglio 2023
Jim Morrison e il mistero senza fine della sua morte
Il 3 luglio 1971, alle 7 e mezzo del mattino, Jim Morrison – poeta maledetto e frontman dei Doors – veniva ritrovato senza vita a soli 27 anni nella vasca da bagno dell’appartamento che condivideva con la sua compagna Pamela Courson a Parigi, al terzo piano di Rue de Beautreillis 17. Il decesso fu attribuito ufficialmente ad un’insufficienza cardiaca, provocata probabilmente da un’overdose di eroina (in un fisico già minato dall’abuso di alcol).
La morte di Jim Morrison era “cominciata” la sera prima, ma il suo cammino verso una conclusione forse inevitabile era iniziato molto prima. Forse anche prima della fine delle registrazioni di L.A. WOMAN, all’indomani delle quali il cantante dei Doors aveva salutato il gruppo e, forse, la sua vita da rockstar andandosene a Parigi.
Morrison non reggeva più quel tipo di esistenza. Nel “periodo parigino” Jim Morrison non è più un’anima spirituale e irrequieta alla ricerca della propria arte, superiore alle misere vicende quotidiane. In quei giorni, Jim è un uomo grosso, gonfio, sovrappeso, di nuovo barbuto, col cervello inzuppato di whisky e birra. Per lo più strafatto e ubriaco, conteso da donne, per lo più strafatte e ubriache, che se lo litigano.
Jimi andò a Parigi in cerca di un aiuto. Jimi è semplicemente un giovane di 27 anni senza niente a cui aggrapparsi, contornato da persone incapaci di dargli alcun aiuto e senza alcun punto di riferimento stabile.
Gli altri Doors non considerarono però finita la vicenda del gruppo, anzi iniziano subito a lavorare su nuove canzoni da registrare al ritorno di Jim. A questo “giallo irrisolto” si intreccia una turbolenta storia di amore e tradimento in quanto, la compagna Pamela aveva chiuso la sua storia con Jim ed era corsa nelle braccia di un nobile, il conte Jean de Breteuil, altrove identificato come Jaime de Bretaille o Jean de Bretti, che aveva conosciuto qualche mese prima a Los Angeles. Un personaggio equivoco che in questa storia si rivelerà “fatale”.
Giovedì 11 marzo Morrison approda sotto la Tour Eiffel. E qui, inaspettatamente, le cose sembrano migliorare. Dapprima alloggia con Pamela nel lussuoso hotel George V. Sono giorni abbastanza sereni: anche se lei spesso lo lascia per passare del tempo col conte o per farsi di eroina. Il 10 aprile noleggiano una Peugeot e partono per la Spagna, da lì vanno in Marocco: Tangeri, Casablanca e Marrakech. Al loro ritorno, Jim e Pam si piazzano temporaneamente all’hotel di rue des Beaux Arts (lo stesso in cui nel 1900 era morto Oscar Wilde, stessa anche la stanza).
Jim adesso è solo con i suoi fantasmi, ma a un certo punto fa ritorno a casa. Secondo Pamela, tossicomane all’ultimo stadio, sosteneva che avesse trascorso insieme a Jim le ore della sera precedente. Jim quella sera (a detta di Pamela) si sentì male. La ragazza gli propose così di chiamare un dottore, ma lui l’aveva rassicurata: “Vado a farmi un bagno caldo, mi passerà”. Pamela tornò a letto: più tardi l’avrebbe trovato ormai esanime, nella stessa posa di Marat assassinato da Carlotta Corday nel quadro di David. Morte per cause naturali, decretò il medico legale Max Vasille, chiamato a valutare il caso. Vasille voleva partire per le vacanze, aveva fretta, valutò che non vi fosse bisogno di un’autopsia. Il corpo di Morrison fu chiuso in fretta in una cassa. Neppure il manager dei Doors Bill Siddons, volato a Parigi col primo aereo da Los Angeles, riuscì a vederlo. Jim fu seppellito nel cimitero monumentale di Pere Lachaise.
Negli anni sono emerse le teorie più disparate, anche perché il caso fu chiuso frettolosamente con la sepoltura a Père Lachaise (dove Jim fu registrato come Douglas James Morrison). Senza contare che sul corpo del “Re Lucertola” non fu mai eseguita nessuna autopsia e l’unica testimone oculare dei fatti – l’amata Pam – fu trovata anche lei morta per overdose nel 1974.
I dubbi e le teorie che emersero in seguito alla morte del frontman dei Doors contribuirono al giallo, ormai senza fine, che ne scaturì sulla vicenda.