Lucio Dalla: il padre della musica italiana
Scritto da Samuele Colombo il 4 Luglio 2023
Dalla è uno dei cantautori italiani più amati di sempre, e le sue canzoni, che hanno riscosso un successo enorme, sono divenuti dei classici della musica italiana
Nato a Bologna nel 1943, Lucio Dalla si appassiona alla musica già da piccolo, suonando la fisarmonica e il clarinetto. Trasferitosi a Roma da adolescente, scopre il jazz ed entra a far parte della Second Roman New Orleans Jazz Band, poi nel 1960 comincia a esibirsi con i Flippers. L’incontro al Cantagiro con Gino Paoli è un vero e proprio momento di svolta: un’anno dopo infatti Lucio incide senza troppo successo “Lei” e “Ma questa sera” con la RCA. Nel 1966 debutta a Sanremo con il brano “Paff…Bum“, in coppia con i “Yardbirds” di Jeff Beck. Ma Dalla non si accontenta: l’anno seguente si ripresenta sul palco dell’Ariston con “Bisogna saper perdere”, insieme ai Rokes di Shel Shapiro.
Escono poi i suoi primi album: 1999, “Terra di Gaibola” nel 1970, che contiene il brano “Occhi di ragazza”, che diventerà un successo con Gianni Morandi e “Storie di casa mia” nel 1971, che ebbe un grandioso successo, grazie al singolo” 4/3/1943”, presentato al Festival di Sanremo dello stesso anno e criticato per il suo titolo orginale: “Gesù Bambino“.
Nel 1972 torna a Sanremo, per la quarta volta, con la commovente canzone “Piazza Grande”, che riscuote un successo enorme, con testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti, e musica di Dalla e Ron. Questo inedito con “4/3/1943” diventa uno delle canzoni più amate dai fan.
Nel 1977, dopo anni di collaborazione con Roberto Roversi, con il quale ha pubblicato tre album importanti “Il giorno aveva cinque teste”, “Anidride solforosa” e “Automobili”, scrive il brano di successo “Com’è profondo il mare“, seguito dall’album “Lucio Dalla“, che contiene quali “Anna e Marco” e “L’anno che verrà“, “La sera dei miracoli“, “Cara” e “Futura” nel 1978. Con questi album Dalla risulta essere un autore curioso e pieno di idee, che riesce ad unire idealismo politico e sentimenti, eccentricità e humour.
Con la collaborazione con De Gregori e la nascita degli Stadio di Gaetano Curreri, il gruppo con cui suonava decise di iniziare una carriera parallela, sancisce l’inizio di un periodo di record di vendite e di straordinario successo per Dalla. Incide nel 1981 “Lucio Dalla (Q Disc)”, “1983” nel 1983 e “Viaggi organizzati” nel 1984. Ma il successo più grande, per il quale tutti conoscono il grande Lucio Dalla, viene pubblicato nel 1986: il brano Caruso, dedicato al grande tenore Enrico Caruso, tratto dall’album dal vivo “DallAmeriCaruso”. Con questo brano, il successo di Lucio divenne globale e raggiunge l’apice: Dalla vende oltre otto milioni di copie, viene incisa in trenta versioni, tra cui la versione di Luciano Pavarotti.
Nel 1988 nasce un duo straordinario: Lucio Dalla e Gianni Morandi. Insieme scrivono l’album “Dalla/Morandi”. Nel 1990 Dalla presenta il suo nuovo brano “Attenti al lupo” e il seguente album “Cambio” con 1.400.000 copie vendute. Dopo l’uscita di “Henna“. Nel 1996 l’album “Canzoni” è un altro successo discografico, che segna l’inizio dell’anima pop di Dalla.
Negli anni successivi Dalla si avvicina anche alla musica classica: nel 1997 è la voce recitante di Pierino e il lupo, la fiaba sinfonica di Sergej Prokofiev. Mentre nelle estati del 1998 e 1999 Dalla suona in concerto con un’orchestra di 76 elementi, con la quale ripropone i suoi brani più famosi riarrangiando in chiave sinfonica. Premiato con la laurea honoris causa a Bologna, nel 1999 pubblica “Ciao” e negli anni 2000 Lucio diventa autore di programmi televisivi di successo: “Te vojo bene assaje”, “Taxi”, “La Bella e la Besthia”; contemporaneamente continua la sua produzione discografica più tradizionale. “Luna Matana” , “Lucio”, “12000 lune”, “Il contrario di me” sono alcuni tra gli ultimi dischi che pubblica.
Lucio Dalla presenta poi l’inno ufficiale della squadra olimpica italiana, “Un uomo solo può vincere il mondo”, composto per i Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Il 2010 invece è l’anno di un’inaspettata reunion: a trent’anni dal tour Banana Republic, Dalla e De Gregori si ritrovano per un tour.
Lucio Dalla decide di tornare sul palco dell’Ariston, accompagnando Pierdavide Carone nel 2012 con il brano Nanì. Nello stesso anno Lucio Dalla muore per un infarto, a tre giorni dal suo compleanno, mentre risiedeva a Montreux, in Svizzera, per partecipare ad un famoso festival della musica. A fine novembre 2012 esce l’album postumo “Qui dove il mare luccica”.
Le canzoni di Lucio sono considerate tra le migliori canzoni italiane di tutti i tempi e lo stesso Dalla è davvero amato dagli italiani: ciò sottolinea quanto Lucio sia stato straordinario nel trasmettere ai suoi fan emozioni, sentimenti e pensieri, ed è per questo che il suo ricordo vive.