Mango: una voce esemplare della musica italiana
Scritto da Samuele Colombo il 8 Luglio 2023
Importante cantautore italiano, Pino Mango è conosciuto soprattutto per la sua voce originale e inconfondibile, che è rimasta nel cuore di tutti i suoi fan
L’amore di Giuseppe Mango per la musica nasce nell’infanzia, quando a soli 7 anni suona con il fratello maggiore in una cover band e man mano si avvicina allo stile hard rock e soul. Nel 1975 Mango si reca a Roma con il fratello Armando, con il quale collabora per scrivere parecchie delle sue canzoni, per intraprendere una carriera da cantante professionista. Conoscendo Renato Zero, Pino riesce ad incidere “Indiscutibilmente mia” che, dopo il lancio promozionale, prenderà il nome di “Su questa terra solo mia“, nel 1976, e poi il suo primo album con la RCA “La mia ragazza è un gran caldo”, del quale alcune canzoni dell’album, “Per te che mi apri l’universo” e “Se mi sfiori” ad esempio, sono state reinterpretate da Mia Martini e Patty Pravo, cantanti non da poco. L’anno seguente pubblica un 45 giri formato da due brani: “Fili d’aria” e “Quasi amore”, mai inseriti in nessun album.
Dopo la pubblicazione dei singoli “ Una danza” e “Non aspettarmi“ (1978) e dell’album “Arlecchino” (1979), Giuseppe Mango si presenta con il nome Pino Mango e pubblica l’album “ È pericoloso sporgersi”.
Ma ancora una volta il successo non sembra arrivare e Mango è tentato ad abbandonare la musica per riprendere gli studi universitari, ma Mogol ascolta un suo provino e decide di incontrarlo. Da questa collaborazione, nasce “Oro”, un vero e proprio capolavoro, che, nel 1984, divenne il primo successo nella carriera di Mango. Nel 1985 Mango partecipa a Sanremo tra le Nuove Proposte con il brano “Il viaggio”, che viene premiato dalla critica. Con l’album Australia il cantautore di Potenza conquista il grande pubblico e l’anno successivo risale sul palco dell’Ariston portando tre canzoni come autore e una come interprete-autore: gareggia nella categoria Big con “Lei verrà”, ma è presente al festival come autore di altri tre brani: “Re” di Loredana Bertè, “Nessun dolore” di Anna Bussotti e soprattutto “Io nascerò”, sigla del festival cantata da Loretta Goggi. E così viene pubblicato il 33 giri “Odissea” dove spicca l’intensa “La rosa dell’inverno”.
Anche l’edizione del 1987 vede Mango protagonista con il brano “Dal cuore in poi”. Pino pubblica poi “Bella d’estate”, che fu un vero e proprio tormentone di quell’estate. Ed esce quindi l’album “Adesso” che conquista 3 dischi d’oro e spopola letteralmente in Spagna dove si colloca sulla vetta delle classifiche.
Nel 1988 l’artista lucano pubblica “Inseguendo l’aquila”, accompagnato dal 45 giri “Ferro e fuoco”.
All’inizio degli anni 90’ esce l’album “Sirtaki”, che divenne il suo maggior successo commerciale. Due anni dopo invece esce “Come l’acqua”, con il singolo “Mediterraneo”.
Pino torna a Sanremo nel 1995 e nel 1998, in cui ottiene un sesto posto. Nel 2000 esce un altro album di grandissimo successo, “Disincanto”, contenente l’inedito “La rondine” e la cover di Michelle dei Beatles, eseguita in un modo eccezionale a 6 voci.
2004 è l’anno di “Ti porto in Africa”, altro disco di platino della sua carriera. Il 2004 però è anche l’anno del debutto di Pino Mango come poeta: “Nel malamente mondo non ti trovo” è una raccolta di 54 poesie che riassumono tutta la profondità del Mango poeta. Pino poi collabora anche con molti artisti, ad esempio con Claudio Baglioni. I suoi ultimi album sono “La terra degli aquiloni” (2011) e “L’amore è invisibile” (2014) con tre inediti ed una canzone in dialetto sardo. Il 7 dicembre 2014 Mango muore a causa di un attacco cardiaco, che lo ha colpito durante un concerto a Policoro, in provincia di Matera.
Le canzoni di Mango hanno sicuramente fatto parte della storia della musica italiana, ma non solo loro: anche lo stile di Pino, che è riuscito a trasformare le parole e i sentimenti in note musicali, ha lasciato un segno ed è grazie a questo che Mango ha reso la sua musica pura poesia.