L’anima rock di Ivan Graziani

Scritto da il 13 Luglio 2023

Considerato in assoluto “la chitarra rock della musica d’autore italiana”, Ivan Graziani è stato il primo cantautore a far provare le emozioni del rock puro in Italia

Credito fotografico: Stone Music

Nato a Teramo nell’ottobre del 1945, Ivan Graziani ama suonare la chitarra già da bambino ed è un vero talento. Nel 1960 infatti, a soli 18 anni, viene scelto da Nino Dale per suonare nella sua band, piuttosto famosa in Abruzzo, “Nino Dale & his Modernists”. Grazie a questa opportunità, Ivan riesce dunque a debuttare discograficamente con il 45 giri “E adesso te ne puoi andar”.  Dopo aver frequentato l’Istituto di arte grafica di Urbino, nel 1966 Graziani fonda il gruppo “Ivan e I Saggi”, chiamato poi “Anonima Sound”, insieme a Velio Gualazzi, Walter Monacchi e Roberto ‘Hunka Munka’ Carlotto. Con la band Ivan riesce a pubblicare il suo primo piccolo successo  “Fuori piove/Parla tu”, e poi altri 45 giri “L’amore mio, l’amore tuo/I tetti”, “Josephine/Mille ragioni” e “Ombre vive/Girotondo impossibile”. 

Nel 1970 Graziani abbandona il gruppo per il servizio di leva obbligatorio, e due anni dopo inizia la carriera da solista, esordendo con l’album totalmente in inglese “Desperation” del 1973, seguito da “La città che io vorrei” e dal disco strumentale “Tato Tomaso’s Guitars”. Nello stesso periodo collabora anche con gli artisti Herbert Pagani, Premiata Forneria Marconi, Lucio Battisti, Bruno Lauzi, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Dopo il primo successo con la pubblicazione dell’album “Ballata per 4 stagioni”, nel 1976 esce l’album “I lupi”, che contiene il brano “ Lugano Addio” che raggiunge la vetta delle classifiche.

Nel 1978, con l’album “Pigro”,  che contiene canzoni come “Monnalisa”, “Paolina” e “Pigro”, Ivan Graziani si avvicina ad una musica più matura ed inizia il suo primo tour da solista. L’anno successivo Graziani pubblica “Agnese dolce Agnese”, formato da “Fuoco sulla collina”, “Dr. Jekyll & Mr. Hyde” e “Agnese”,  brano che raggiunge la decima posizione e rimane in classifica per quindici settimane. Nel 1980 esce l’album “Viaggi e intemperie”, con il brano “Firenze”, la sua canzone più famosa e di successo dell’autore, secondo molti e con la quale partecipa al festivalbar. 

Gli anni 80’ sono un periodo di una grande produzione discografica: Ivan infatti pubblica “Seni e coseni”  ( 1981), “Ivan Graziani” (1983), che contiene “Signora bionda dei ciliegi” e “Il chitarrista”, e “Nove” (1984), considerato dallo stesso Graziani uno dei suoi album più belli. Nel 1985 Ivan Graziani partecipa al Festival di Sanremo, con la dolce canzone “Franca ti amo”, che non ottiene però un grande successo.

Ivan a Sanremo nel 1985, credito fotografico: Bridgeman Images

Nel 1987 Ivan lascia la sua storica etichetta discografica, la Numero 1, per firmare con la Carosello e realizza uno studio di registrazione casalingo, dove può sperimentare e suonare con tranquillità. È proprio qui che registra l’album rock “Ivangarage”. Nel 1991 esce con l’album “Cicli e tricicli”, un disco diverso, di ballate. Nel 1994 torna sul palco dell’Ariston con “Maledette malelingue”, canzone che raggiunge il settimo posto e che lo fa ritornare al successo. L’anno seguente Ivan pubblica il disco live “Fragili fiori … livan”, dove sono presenti anche 5 inediti, con una collaborazione dell’amico Renato Zero. Questo album è il testamento artistico di Ivan, che muore l’1 gennaio 1997 a 51 anni. 

Due anni dopo esce un album postumo, “Per sempre Ivan”, collaborazione di Renato Zero, Antonello Venditti, Biagio Antonacci e Umberto Tozzi. Altri inediti emergono negli anni seguenti in raccolte, come “Firenze-Lugano No Stop”, grazie al lavoro dei figli dell’artista, Tommy alla batteria e Filippo alle chitarre acustiche. 

Ivan è stato davvero un cantautore originale e di grande livello, che viene tutt’oggi ricordato per il grande segno che ha lasciato e per il suo talento, che lo ha reso il padre del rock in Italia.


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