La Musica Demenziale: ridere a suon di rock

Scritto da il 31 Luglio 2023

Tra Musica e Demenza: una storia di testi assurdamente geniali

MUSICA DEMENZIALE

I primi esempi di brani che corrispondono alla definizione odierna di rock demenziale si trovano in Italia tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, in particolare nell’opera di Clem Sacco (Oh mama voglio l’uovo alla coque, Baciami la vena varicosa, Banana rock e altre), Ruggero Oppi (specializzato in testi con doppi sensi come Ai romani piaceva la biga o Miss Arrizza), Loris Banana (L’uovo fresco) e Riz Samaritano (Cadavere spaziale, incisa anni dopo anche da Elio e le Storie Tese, Che calze vuoi da me e altre, soprattutto i brani con arrangiamenti più beat, come Non rompetemi i bottoni), Gianni Pucci (Twist del barbiere), Fred Bullo (Tritolo twist); veri precursori sono poi I Brutos, con canzoni come Destinazione luna o Una bionda un po’ scema per 4 scemi che vanno a remi.

Furono in qualche misura “protodemenziali” anche Enzo Jannacci e Giorgio Gaber (con i dischi incisi insieme con lo pseudonimo I Due Corsari, si pensi a Una fetta di limone), I Gufi e Cochi e Renato.

Negli anni settanta ebbero grande fortuna gli Squallor (anche se molte delle loro canzoni non appartengono al genere rock) e successivamente gli Skiantos. 

Fu proprio Freak Antoni degli Skiantos il primo a usare l’espressione “Rock demenziale”, pubblicando nel 1978 il manifesto del rock demenziale (allegato alla prima edizione del secondo album del gruppo, MONOtono). In definitiva si può riassumere cosa sia il genere demenziale con le parole, tratte dal suo libro “Badilate di cultura”: “[…] il demenziale, inteso come genere comico artistico, è un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, animazione pirotecnica, provocazione con ironia d’avanspettacolo, poesia surreale soprattutto cretina. Il demenziale non deve convincere nessuno: non è un partito politico, non è un’avanguardia da passare al vaglio di valutazioni critiche, non è un’ideologia, e nemmeno una fede o una religione”. Con gli Skiantos il termine demenziale assunse un significato politico e di rifiuto e beffarda ironia contro la retorica delle istituzioni e dei benpensanti. 

Freak Antoni dichiarò: “demenziale può somigliare a surreale ma anche a banale e a non intellettuale […] il demente non capisce la differenza tra demente e demenziale”. In seguito avrebbe dato nel proprio libro Badilate di cultura la seguente definizione del termine: “Tutto ciò che è assurdo e bizzarro insieme, non eroico, non retorico, non modaiolo, non istituzionale […] un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, […] provocazione con ironia d’avanspettacolo, poesia surreale soprattutto cretina”.

Grazie agli Skiantos il fenomeno si allarga oltre che a Bologna dove si formano anche i Lino e i Mistoterital, a Milano dove nascono Elio e le Storie Tese e anche nel resto d’Italia. 

Negli anni novanta emergono i Prophilax, gruppo romano caratterizzato da temi pornografici e goliardici, oltre che demenziali; per questo vengono definiti i pionieri del “Porno Rock”. A Torino, i Camaleunti, i Powerillusi, le Trombe di Falloppio, Persiana Jones e le Tapparelle Maledette, tutti formatisi tra il 1986 e il 1989; questo fenomeno porterà, nel 1990, alla nascita del Festival di Sanscemo. 

Il gruppo che però catalizzerà il genere, portandolo anche al vero successo commerciale, da metà anni ottanta e soprattutto nel successivo decennio furono senz’altro i milanesi Elio e le Storie Tese, che, in parte ispirati da Frank Zappa, rappresentano ancora oggi il gruppo musicale demenziale di maggior successo commerciale in Italia. Il fenomeno si estese in tutta italia. Tra i gruppi di maggior successo si possono citare Giancane, gli Aborti Mancati, Teste sciroppate. 

Ci sono inoltre dei gruppi demenziali, che stanno fra l’altro ottenendo successo nazionale e internazionale, che fanno il verso alle maggiori band dell’heavy metal e agli stereotipi di tale genere. I più importanti fra questi sono Gli Atroci.


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