The Smiths: la band più influente di tutti i tempi

Scritto da il 1 Agosto 2023

Band inglese degli anni 80’, i “The Smiths” sono uno tra i gruppi più influenti della storia della musica, e uno dei gruppi alternative rock più importanti

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Credito fotografico: Rolling Stone

1982, Manchester: il chitarrista Johnny Marr propone a Steven Patrick Morrissey di formare con lui una band, che prende poi il nome di “Smiths”. Subito poi si unisce Mike Joyce, il solo ad avere precedenti esperienze in campo musicale, ed infine Andy Rourke, compagno di scuola di Marr.

 Nel 1983, con la Rough Trade Records, gli Smiths pubblicano il loro inedito “Hand in glove”, che non riscuote molto successo, non come i successivi “This charming man”, che entra nell’ Official Singles Chart, facendo così crescere l’attenzione da parte del pubblico sulla band e “What difference does it makes?”, che scala le classifiche nel Regno Unito, con il dodicesimo posto. 

Nel 1984, esce il loro primo album “The Smiths”, ottenendo una seconda posizione nella classifica inglese e caratterizzato da testi cupi e malinconici, ma allo stesso tempo è presente l’humor di Morrissey, accompagnato da Marr con la chitarra: tutto per creare un’atmosfera sognante e triste. La band dunque si inizia a distiunguere per il suo stile, e i primi problemi non tardano ad arrivare: le canzoni “Reel Around The Fountain” e “The Hand That Rocks The Cradle” vengono interpretate da alcuni tabloid come inneggianti alla pedofilia, subito smentita da Morissey. 

Nello stesso anno esce poi “Hatful of Hollow”, una raccolta della band contenente singoli e versioni mai rilasciate delle loro prime canzoni.

Ma il gruppo non si ferma e il 1985 è l’anno del loro nuovo album “Meat is Murder”, con il quale entrano in scena temi politici  ed educativi, come nei brani “Nowhere fast”, “The headmaster ritual” e “Barbarism begins at home“, e permangono inni all’amore e alla timidezza, come l’inedito“How Soon Is Now”. L’album è l’unico della band a piazzarsi al primo posto della classifica del Regno Unito, rendendo gli Smiths famosi a livello internazionale.

Qualche mese dopo esce “The Boy with the Thorn in His Side”, che preannuncia l’arrivo di un altro grande album, per i fan il migliore: “The Queen Is Dead”. L’album viene pubblicato nel 1986, culmine della carriera del gruppo inglese,  con “There Is A Light That Never Goes Out”, “Cemetery Gates” e “I Know It’s Over”,  capolavori immortali . Da uno stile leggermente diverso da quello degli album passati, caratterizzato da influenze jangle-pop, punk e il classico sound della band. Il disco riscuote un enorme successo e giunge al secondo posto della classifica del Regno Unito, e entra nella Top 100 statunitense, e dopo poco la band è in tour per gran parte del mondo. Prima ancora dell’uscita dell’album,  è anticipata la pubblicazione del singolo “Bigmouth strikes again“, molto  amato dal pubblico, tanto da ottenere ancora una volta una medaglia d’argento. Intanto Rourke viene licenziato all’inizio del 1986 per i suoi problemi con l’eroina e temporaneamente rimpiazzato dal bassista Craig Gannon, che però lascia dopo il tour in Inghilterra.

Ma l’equilibrio degli Smiths comincia a barcollare. Quando, nel 1987, esce “Strangeways, Here We Come”, la band di Manchester non esiste più: esso viene definito l’ultimo e migliore album. Con i brani “Girlfriend In A Coma” e “I Started Something I Couldn’t Finish”, il disco è particolarmente apprezzato negli Stati Uniti. 

Nel 1987 esce una raccolta molto importante, che contiene delle vere e proprie pietre miliari del gruppo “Louder Than Bombs”, “The World Won’t Listen”, “Asleep”, “Please, Please, Please, Let Me Get What I Want”, brani destinati principalmente al mercato americano.

Nell’agosto del 1987 però Marr lascia gli Smiths e provoca lo scioglimento improvviso della band, che finisce così la carriera. Mentre Morrissey inizia una carriera da solista, mentre Marr si afferma come produttore e collaboratore, prima con il gruppo degli Electronic, creato assieme a Bernard Sumner dei New Order e a Neil Tennant dei Pet Shop Boy – e poi come collaboratore di altri musicisti. Andy Rourke e Mike Joyce invece hanno continuato a lavorare insieme.

Nel 1988, a un anno di distanza dalla rottura, esce l’album dal vivo postumo Rank e nel 1996 viene soffocata l’ultima speranza di una possibile reunion degli Smiths: nasce una controversia legale riguardante diritti d’autore iniziata dal batterista Mike Joyce contro Morrissey e Marr. 

In soli quattro album, gli Smiths hanno cambiato la musica britannica e internazionale, lasciando un segno non banale nella storia della musica, e influenzando band, come The Stone Roses, Oasis, Suede, Pulp e Blur, e tutto il Britpop degli anni 90’. Da ballate tristi, ma anche piene di speranza, a momenti di umorismo, di luci e ombre, gli Smiths sono riusciti a distinguere da ogni altro gruppo musicale, venendo definiti gruppo guitar pop più importante del decennio e venendo inseriti nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone: insomma una band con la B maiuscola.

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Credito fotografico: Britannica

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