Talk Talk: il gruppo che amava il suono, ma preferiva il silenzio
Scritto da Samuele Colombo il 28 Gennaio 2024
Gruppo musicale britannico anni 80’, i Talk Talk hanno compiuto una tra le più straordinarie metamorfosi musicali di tutta la storia della musica, passando dallo synth-pop al rock
Londra, 1981: vengono fondati i Talk Talk, nati dalla fusione duo punk di Mark Hollis e dal fratello Ed, che dopo poco abbandonerà il gruppo e verrà sostituito dal tastierista Simon Brenner, con il bassista Paul Webb e il batterista Lee Harris. Stretto un contratto con l’etichetta discografica EMI, realizzano il loro primo album “The Party’s Over”, in collaborazione con il produttore dei Duran Duran Colin Thurston. Le canzoni di questo primo album”Talk Talk” e la “Today“, rappresentano pienamente il periodo pop del “new-romantic”, ma non porta la band sulla vetta delle classifiche. In seguito anche Brenner e il produttore Thurston lasciarono il gruppo e fu allora che entrò Tim Friese-Greene, produttore, tastierista e compositore, che accompagnerà il gruppo fino al suo scioglimento.
Il 1983 è un grande anno per i Talk Talk che pubblicarono il loro secondo album, “It’s My Life”, che contiene “ It’s My Life” e “Such a Shame” entrarono nelle classifiche degli USA e spopola nell’Europa continentale, anche se non ottiene il successo sperato nella terra natale del gruppo.
Nel 1986 è il turno del loro terzo album “The Colour of Spring”, l’album più venduto del gruppo e a dir poco innovativo: esso infatti presenta sia elementi del pop elettronico tipici anche dei precedenti album, sia elementi del rock-jazz che caratterizzeranno le produzioni seguenti. I più famosi brani di questo disco sono “Living in Another World” e “Life’s What You Make It”, che porta la band come ospite a Sanremo, alla 36ª edizione del Festival della Canzone Italiana, ma anche “April 5th” e “Chameleon Day” pervasi dal nuovo gusto jazz del gruppo.
L’anno successivo i Talk Talk pubblicano “Spirit of Eden”, che sembra essere la metafora dell’abbandono definitivo da parte dei Talk Talk dalle correnti musicali del periodo e un avvicinamento a opere più profonde: un nuovo incipit.
Il successo fu proprio discreto, a tal punto che la EMI apportò delle modifiche alla canzone “ I Believe in You”, per renderla più adatta ai gusti del pubblico, tutto all’insaputa e contro il volere della band. Ovviamente il rapporto tra il complesso dei Talk Talk e l’etichetta si concluse, solo però dopo l’uscita pubblicazione della prima raccolta della band “Natural History – The Very Best of”, che fu il loro album di maggior successo in Regno Unito (1990), e anche “History Revisited – The Remixes” un album di remix (1991).
Webb poi abbandonò i Talk Talk, che pubblicarono nel 1991 “ Laughing Stock”, il loro quinto album, non di successo, che è simbolo del passaggio della band al genere rock, in particolare sono precursori del “post rock”. Il complesso si sciolse l’anno seguente e i componenti iniziarono ad intraprendere carriere alternative, sia da solisti in nuovi gruppi.
Anche se la band dei Talk Talk non hanno avuto un successo paragonabile a quello di altre band a loro contemporanee nel genere più diffuso in quegli anni, hanno il merito di essere tra i pochi artisti ad avere sperimentato vari stili musicali nella loro carriera e addirittura di essere precursori di un vero e proprio genere: nel loro silenzio hanno lasciato un segno.