Il mulino della musica

Scritto da il 21 Febbraio 2024

Anni straordinari, i ’70 e ’80, senza limite alla creatività e votati alla ricerca del bello, del nuovo, sopratutto al desiderio di lasciare una traccia per le future generazioni. Nel 1973 Giulio Rapetti, in arte Mogol, amico, poeta e autore dei testi di praticamente tutte le canzoni di Lucio Battisti, decide di acquistare un vecchio mulino ad Anzano del Parco con il progetto di farlo ristrutturare per dare vita a uno studio di registrazione  all’avanguardia.

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Il mulino, era per l’appunto, una vecchia struttura ristrutturata e comprendeva saloni con comodi divani, caminetto, stanze da letto e, per rifocillarsi, una meravigliosa cucina gestita dai genitori di Gianni Dall’Aglio, storico batterista di Lucio Battisti e non solo (I Ribelli, Supergruppo, etc…).

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I due gestori della cucina viziavano molto gli ospiti che praticavano lo studio, tanto che il momento dei pasti diventava un delizioso e indimenticabile.

All’epoca lo studio era tecnologicamente all’avanguardia, situato in una vallata vicino al lago di Alserio, e si godeva di un paesaggio straordinario. 

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Non molto distante dal mulino vi era, nel periodo degli Anni ’80, un altro studio di registrazione importante, lo Stone Castle Studios di Carimate.

Ambientato nel castello di Carimate, vi si accedeva attraverso un ponte levatoio e ci si calava in un mondo da sogno, anche qui comode camere per gli ospiti (lavorativi), un fantastico ristorante – il “Castello” in cui ho avuto la fortuna di pranzare per anni – anch’esso come il mulino di Anzano molto ben frequentato da artisti di gran talento e fama quali De Gregori, Lucio Dalla, Faber, Mauro Pagani, Salvatores, Fabrizio de Andrè, PFM, Pino Daniele e Decibel.

Per definire l’intreccio tecnico/artistico che ha legato pedissequamente il Mulino di Anzano a lo Stone Castle di Carimate era stato coniato uno slogan: “Tutto il mondo della musica è passato da Carimate”, ma tutto il mondo della musica era passato dal Mulino di Anzano.

Ad Anzano succedevano cose divertenti, leggende del lago e del bosco come il rito dell’uovo. 

Una gallina che dimorava nel pollaio del mulino ogni mattina deponeva un uovo dietro la porta della regia che si affacciava direttamente sullo spiazzo davanti allo studio: era diventato un rito per tutti gli ospiti cantanti e per i tecnici verificare la presenza dell’uovo fresco…

La struttura acquistata da Giulio Repetti, meglio noto come Mogol, pullulava di grandissimi artisti. A poca distanza sorgeva

Mogol aveva “battezzato” con il nome “La grande casa” il suo Mulino, proprio per conferirgli un senso di comunità allargata, una casa della musica della composizione dove produrre in un contesto idilliaco dischi meravigliosi.

“La grande casa” divenne anche il titolo di un album della Formula 3 che fu appunto registrato ad Anzano. Il Mulino di Anzano raggiunse le vette del successo tra la fine degli Anni ‘70 e la metà degli anni ‘80, quando tutti i dischi dell’etichetta “Numero Uno” di Lucio Battisti vennero incisi li.

In questa comune musicale sono transitati artisti importanti: Pooh, Battisti, Finardi, Lucio Battisti, PFM, Ivan Graziani, Loredana Bertè, Adriano Pappalardo…

La storia di un mulino che macinava successi musicali.

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