Leggermente 2024
Scritto da Chiara Invernizzi il 7 Marzo 2024
“Leggere il presente, re-immaginare il futuro, non smettere la passione di andare oltre”
Assocultura in collaborazione con Confcommericio Lecco, organizza la XV edizione di Leggermente dal 16 al 24 marzo 2024; come ogni anno, si presenta con un tema attuale: “Leggere il presente, re-immaginare il futuro, non smettere la passione di andare oltre”.
Tutti gli eventi di Leggermente 2024
Il tema posto, vuole portarci a riflettere sul tempo passato presente e futuro come dice Antonio Peccati, Presidente di Assocultura Confcommercio Lecco: “Il tema scelto per la quindicesima edizione è complesso e invita tutti a una riflessione profonda. Come sottolineato dal Comitato Scientifico di Leggermente – che ringrazio per lo straordinario lavoro che porta avanti di fatto 365 giorni all’anno – occorre riprendere ad immaginare il futuro, raccogliere idee che aprano la via di un cambiamento possibile, rompere il dominio di un presente chiuso e onnipresente.”
La durata del tempo è caratterizzata da eventi simili. Sembra che non ci sia più tempo e ci aspettiamo di fare tutto e di lasciarci prendere dal trambusto con poche o nessuna previsione e piani per il futuro. Anche la riflessione diventa un’attività abbandonata perché richiede tempo: “Adesso non posso pensare, ho fretta, non ho tempo!”; la velocità diventa un’abitudine permanente e uno stile di vita senza un obiettivo che le dia significato.
Un’importante riflessione la troviamo nel libro “Fontamara”, di Ignazio Silone che ci trasporta al tempo del mondo contadino, quando lavoro e vita erano determinati dai ritmi della natura: alba e tramonto, il ciclo del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni. La convinzione che questa tendenza del vecchio mondo non potesse essere cambiata a partire dalla metà del 19° secolo è stata fortemente messa in discussione. Il centro del tempo avanzò rapidamente e divenne il futuro.
L’uomo di oggi è sempre più in grado di “superare i limiti delle sue capacità” e superare gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento dei suoi scopi, obiettivi, traguardi e, soprattutto, della vita, questo stabilisce la teoria lineare del tempo.
Il futuro è considerato l’obiettivo finale per un progresso rapido, perché il progresso richiede tempo. L’idea del presente scompare, e il passato cambia per sempre, e viene sostituito da un’eterna “cosa nuova” che si autodefinisce il “nuovo”.
Con l’attuale rivoluzione tecnologica siamo entrati nell’era moderna dove il tempo non scorre più veloce. Il futuro sta arrivando così velocemente che le persone non riescono a pensare e fare progetti.
Le persone del futuro bruciano tutti i piani e le idee, si chiudono nel momento presente, incapaci di pensare al futuro. Questo arrivo precoce del futuro, porta nelle menti delle persone i sintomi della depressione, segnali di apatia, senso di inefficienza e di indifferenza, sintomi che sono sempre più diffusi e colpiscono tutti, soprattutto tra le giovani generazioni che hanno “perso il futuro”.
Cadute le grandi ideologie e le grandi narrazioni, diventa urgente riaprire la riflessione sui modi e le forme con cui si può modificare il proprio contesto di vita a partire dalla modificazione di sé.
Perché tutto ciò sia possibile occorre richiamare quelle che possono essere considerate due precondizioni: innanzitutto “portare a fondo la critica all’antropocentrismo”; abbiamo bisogno di un cambio completo di prospettiva, concentrandoci non sulle persone, ma sulle “relazioni” per aiutare a sviluppare “relazioni culturali” e costruire e rafforzare le relazioni. Queste connessioni aprono il futuro ed espandono le nostre vite. In secondo luogo il “distendersi nel tempo”, la fine della “natura morta”, la paralisi di ogni previsione del futuro, il diffondersi della paura dell’ignoto, il sentimento di attesa per le cose guai nel futuro, ha preso la forma del dolore, della comparsa della malattia, della disoccupazione o, peggio, di una nuova forma di malinconia.
Fornire ossigeno fino ad ora significa proteggere sé stessi, gli altri, l’acqua, l’energia, l’ambiente e il pianeta. Il futuro non è un dono della natura, ma una nostra creazione, un prodotto della cultura; si tratta della crescente consapevolezza che il futuro è qui, proprio adesso, sotto forma di possibilità, ma anche che qualcosa nel futuro, non è qui, non è ovvio e non è scontato.
L’oggetto “sé” non può smettere di preoccuparsi del corpo, liberandosi dall’idea del corpo come barriera e argine al rischio. Il corpo è un dominio aperto, aperto al mondo, agli altri, un luogo di desiderio, di connessione e di condivisione, lasciando che il sogno ricominci. Walt Disney era un genio creativo che diceva: “Se puoi sognarlo, puoi realizzarlo”.
Creare una visione significa aprire una finestra davanti a te. Un viaggio è un “viaggio” senza un programma dettagliato, che offre l’opportunità di scoprire nuovi ambienti e prospettive, dà la possibilità di partecipare a nuove attività, e adatta i tempi alle esigenze delle persone.
Per raggiungere la “vita quotidiana” abbiamo bisogno di cambiare le norme e nuove comprensioni che consentano alle persone di mettere in atto comportamenti che si adattino ai loro bisogni e non si discostino dai bisogni della società. Creare una cultura della “bellezza quotidiana” non significa circondarsi di prodotti di bellezza, ma chiede di stare insieme, di vivere nel “lungo termine” e di ripensare al futuro; non intende mostrare “segni di vita”, ma vuole richiamare l’attenzione sulle grandi risorse di cui tutti abbiamo, con l’aiuto di esperti, che non smettono di pensare e creare ciò che è futuro. Ciò significa chiedere a tutti di prendersi il tempo per riflettere sui valori della vita, guardando alla vita non solo come un dono della “natura”, ma come una scelta, la cui qualità dipende da noi.
Leggermente, lungi dall’intento di proporre “ricette di vita”, intende semplicemente, con l’aiuto di esperti, richiamare l’attenzione sulle grandi risorse che ciascuno di noi ha per non smettere di immaginare e costruire il futuro. Intende rivolgere a tutti un invito a ritrovare il tempo per riflettere sul valore della vita, un invito a guardare alla vita, non solo come a un dato di “natura”, ma come a una scelta, a una possibilità, la cui qualità dipende, in ultima analisi, da noi.
Le novità
In questa edizione di Leggermente possiamo trovare alcune novità:
Leggermente crede molto nei percorsi attivati nei singoli territori attraverso i “gruppi di lettura” e a questo proposito nei prossimi anni vorrebbe valorizzare queste iniziative mettendosi a disposizione per creare un contatto con gli autori scelti e poterli ospitare nelle singole realtà territoriali. Questo è un po’ un anno zero e al momento sono stati concretizzati un paio di eventi:
- Rosa Teruzzi 1 marzo ( ad Arlate/Calco)
Per Sara Teruzzi i Gruppi di Lettura interessati sono stati quelli di Airuno e Calco. - Marco Bolzano 12 aprile (a Merate)
Su Marco Balzano convergono i seguenti gruppi di lettura del Meratese: Cernusco Lombardone, Lomagna, Merate, Olgiate Molgora e Paderno D’Adda. Sono interessati a questo incontro anche i Gruppi di Lettura di Colle Brianza, Lecco e Oggiono.
La seconda novità è il progetto di INclusione AUTismo e leggerMente “LeggerMente AUT” : viene proposta agli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado, una sinergia progettuale che abbia come filo conduttore la tematica dell’autismo ; questo progetto vuole accostare due linguaggi diversi che, nel nostro caso, hanno lo stesso obbiettivo; che stimolano una sensoriali differente; che portano a nuove elaborazioni e raffigurazioni.
Mercoledì 3 aprile, giornata successiva alla giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo, verrà utilizzato il format “dal libro al film”, proponendo la visione e la discussione del film/libro “molto forte, incredibilmente vicino”, diretto da Stephen Daldry e come interpreti Tom Hanks, Sandra Bullock. Una storia che parla di bambino con Autismo ad alto funzionamento che con difficoltà e coraggio affronta diverse avventure nella città di New York dopo gli avvenimenti dell’11 settembre 2021.
La nuova locandina
Una protagonista fondamentale del progetto Leggermente è Ella Zagni: “Frequento la sezione grafica del Liceo Artistico Medardo Rosso. Ho un forte interesse per il mondo della comunicazione visiva e con i miei lavori voglio rispecchiare le diverse visioni del mondo, raccontando storie. Vorrei ricercare il tratto “deciso” senza sacrificare l’estetica, lavorando sia in digitale che tradizionale. Spero nel futuro di avere più opportunità per indagare una grafica sperimentale, decisiva ed unica, capace di descrivere il vissuto in tutti i suoi aspetti. Il visual parte dall’idea di condensazione del tempo che avviene nella nostra modernità. Tutto si collassa in uno strano monumento, costruito da emblemi di varie epoche. Dei personaggi anch’essi strappati dal loro tempo guardano nella distanza la strana torre che rompe il paesaggio bucolico, riflettendo sul significato di essa sul loro futuro.”