Paul Young: una stella della musica inglese
Scritto da Samuele Colombo il 9 Marzo 2024
Cantante britannico di musica pop rock, white soul e blue-eyed soul, Paul Young è una delle voci più apprezzate dell’Inghilterra degli anni 80 e ha conquistato il pubblico con i suoi brani disco e ballate sentimentali
Nato a Luton nel Regno Unito nel 1956, il giovane Paul Young conclude gli studi e inizia a lavorare in fabbrica, ma nel tempo libero si destreggia al basso e alla chitarra in diversi gruppi locali. I primi successi li ottiene con il gruppo “Streetband”, con cui raggiunge la Top 20 grazie al singolo “Toast” nel 1978. L’anno seguente l’artista scioglie anche questo gruppo e, dopo un breve periodo nei Q-Tips, decide nel 1982 di firmare un contratto come solista.
I suoi primi due singoli “Iron Out the Rough Spots” e un remake di “Love of the Common People” non hanno però successo, ma la cover del classico di Marvin Gaye, cioè il terzo singolo “Wherever I Lay My Hat (That’s My Home)” cambia le carte in gioco e ottiene un successo inaspettato, classificandosi primo nella classifica britannica e ci rimarrà anche per un periodo di tempo importante. Paul scopre così il suo talento innato per la musica soul.
Il singolo “Come Back and Stay” raggiunge il numero 4 nelle classifiche, mentre una ristampa di “Love of the Common People” arriva fino al numero 2, e anche l’album di debutto “ No Parlez” ottiene il disco di platino in diversi paesi. Nel febbraio del 1984 Paul è chiamato come ospite al Festival di Sanremo, dove canta “Love of the Common People” che scala le classifiche italiane.
Nello stesso anno partecipa al progetto Band Aid e canta la prima strofa del singolo “Do they know it’s Christmas?” . Il secondo album “The Secret of Association”, numero uno nella classifica UK e nella Top 20 di quella statunitense conferma il suo successo. Iniziano però per Paul i problemi alla gola e alle corde vocali che lo obbligano a fare numerose interruzioni della sua carriera. La vocalità di molti suoi brani, caratterizzata dall’uso del falsetto, diventa quasi del tutto perduta a causa di questi problemi.
Nel 1991 Paul collabora con Zucchero per la versione inglese di “Senza una donna” (Without a Woman), che raggiunge la seconda posizione in Germania e la quarta nella classifica britannica.
Negli ultimi anni Paul continua a esibirsi, seppur in una dimensione maggiormente di nicchia e il suo ultimo lavoro “Good Thing”, una raccolta di vecchi classici soul prodotta da Arthur Baker, è del 2016 ed è promossa in tutto il mondo con una lunga serie di concerti. E un fatto curioso: dopo aver cantato sull’Ariston e dopo la collaborazione con Zucchero, Paul si è affezionato all’Italia e da anni passa un periodo di vacanza in estate a Bellagio meta fissa.
Paul, mitico Paul! Con una carriera ricca di successi, nonostante le difficoltà che avrebbero potuto porre la parola “fine” alla sua passione, ha regalato emozioni uniche ai suoi fan e ha segnato la storia della musica britannica, diventando così una stella.