LA BOTTIGLIA DELLA “GAZZOSA CON LA BIGLIA“

Scritto da il 12 Giugno 2024

L’invenzione di Hiram Codd

Se, come me, siete nati negli Anni ’50 e avete frequentato gli oratori nel periodo anagrafico che andava tra i 5 e i 10 anni, allora avrete avuto modo di conoscere la famosa bottiglietta che racchiudeva diversi tipi di bibita e che, invece del tappo, aveva come sistema di chiusura una pallina di vetro (quando fu inventata era di marmo).

Nel 1872, in Inghilterra, Hiram Codd inventò il sistema di chiusura delle bottiglie tramite una pallina di marmo che veniva posizionata all’interno della stessa bottiglia sfruttando la pressione del sistema di riempimento.

Curiosando tra i vari mercati delle pulci o nei mercati di oggettistica di antiquariato può capitare di soffermarsi su una strana bottiglietta in vetro di un colore verde chiaro sfumato. Il collo della bottiglia presenta una doppia strozzatura alla base e all’imboccatura, al cui interno c’è una biglia di vetro. Capitava spesso fino ai primi Anni ’60 di vedere nelle strade bambini che frantumavano le bottigliette delle bibite (principalmente Gazzose e Chinotti), per recuperare le biglie con cui giocare.

La bottiglietta “Codd” è stata regolarmente commercializzata fino ai primi Anni ’60. Era conosciuta come “bottiglia Codd” per il nome del suo inventore: Hiram Codd, un ingegnere che lavorava come venditore alla “ British and Foreign Cork Company “, una fabbrica di tappi per bottiglie.

Il sistema ideato da Codd apportava delle modifiche alle macchine che producevano tappi per le bottiglie. Il nuovo modo per sigillarle (la pallina) ridusse di molto l’uso dei tappi tradizionali. Codd brevettò la sua invenzione (1872) da subito. La sua bottiglia, con questo sistema, era specifica per il mercato delle bevande gasate quali acqua gasata, soda, birra, limonata, ecc.

Le bottiglie venivano confezionate utilizzando un dosatore automatico e in seguito venivano posizionate singolarmente nell’imbottigliatrice che le riempiva delle bibite gasate capovolte a testa in giù. Una volta riempite, le palline di vetro contenute all’interno per effetto della forza di gravità, cadevano verso il basso finendo a contatto con la guarnizione che era collocata nel collo della bottiglia. Terminato questo processo e chiusa la valvola di riempimento, la pressione interna alla bottiglia, di molto superiore alla pressione esterna, manteneva schiacciata la pallina verso la guarnizione, assicurandone così la tenuta.

Per aprire la bottiglia era sufficiente esercitare con un dito una pressione sulla pallina che per effetto della forza di gravità cadeva nel suo apposito alloggiamento liberando così il collo della bottiglia e lasciando libero il passaggio della bibita…

Con l’avvento del tappo automatico e, successivamente, di quello a corona, la produzione della bottiglia con chiusura a pallina si interruppe in Inghilterra nel 1930 mentre nel resto d’Europa (Germania) la produzione proseguì ancora per un ventennio. Le bottiglie Codd sono molto ricercate dai collezionisti, sopratutto se ancora sigillate, quindi piene; alcune sono rimaste sigillate per più di 100 anni.

Tra le più ricercate ci sono quelle di colore blu cobalto prodotte nei primi del 900” in un numero molto limitato (meno di 1000 pezzi) perché all’epoca il colore blu cobalto era utilizzato per le bottiglie che contenevano veleni e quindi, l’utilizzo di bottiglie di quel colore per l’acqua minerale venne ritenuto poco idoneo. Questa scelta produttiva decretò la rarità delle bottigliette Codd blu cobalto facendole diventare un “must” tra i collezionisti.

Le bottiglie con la pallina Codd sono ancora in produzione in India nella vetreria Khandelwal che le produce per l’imbottigliamento della bibita Banta. Anche in Giappone la bottiglia Codd viene ancora prodotta per imbottigliare la famosa bibita “Ramune” al sapore di lime e limone.

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