Il Mottarello: la felicità su uno stecco
Scritto da Laura Sandionigi il 28 Giugno 2024
Il 1948 è l’anno in cui apparve in Italia il primo gelato confezionato a marchio Motta: uno stecco al gusto fiordilatte.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, il mito americano inizia diffondersi in Italia. Angelo Motta, avveduto e navigato imprenditore, dà forma ad un prodotto rivoluzionario: uno stecco di legno ricoperto da un gelato al gusto Fiordilatte. L’idea è presa in prestito da Harry Burt, un produttore di caramelle americano che nel 1920 decise di creare un gelato al cioccolato che avesse come supporto lo stecco di un lecca-lecca di sua produzione.
Alcune aziende artigianali italiane provarono a lanciare il gelato a stecco americano, ma i tentativi furono di scarso successo.
Il Mottarello del 1948, il primo gelato industrializzato grazie alla capillare distribuzione attuata dalla Motta, oramai colosso dell’industria dolciaria, diventa una necessità nella scala dei bisogni degli italiani del dopoguerra.
Il Mottarello, che è anche il primo gelato confezionato, diventa il simbolo di una società che ambisce alla spensieratezza e che ostenta la propria ricchezza ampliando il paniere dei beni alimentari.
Con la voglia di allegria negli anni del boom economico, il gelato diventa sinonimo di estate. Proprio in questo periodo si rafforza in modo netto il legame tra gelato e vacanze al mare. L’automobile, il frigorifero, la televisione, le vacanze estive, il viaggio verso il mare sulla mitica via Emilia…Negli anni 60” tutto ciò che è moderno e industriale diventa simbolo di ricchezza e benessere; il moderno gelato confezionato non fa eccezione.
Il gelato da passeggio diventa un simbolo della nuova generazione, in poco meno di dieci anni i consumi triplicano: circa 1,2 kg procapite annui nel 1965,a fronte di una produzione di oltre 62.000 tonnellate.
La proposta dell’industria del gelato confezionato ha nuovi formati rassicuranti e convincenti che attualizzano i formati classici della tradizione artigianale: coni con cialda, coppette, biscotto gelato, granite e cassate.
Dopo il lancio del Mottarello da parte della Motta, sul mercato del gelato confezionato arrivano tutti gli altri “competitors”: Sanson, Sammontana, Algida, Eldorado, Tanara, Soave, Alemagna, Tre Marie, la Lecchese Narciso di Galbiate. I bar in quegli anni intuiscono la potenzialità di questo nuovo mercato, così bar e caffè si dotano di frigoriferi per conservare i gelati.
La pubblicità televisiva del gelato è soprattutto indirizzata ai giovani, il messaggio che passa è chiaro: dove c’è un gelato c’è allegria, simpatia, aria di festa. Il gelato è estate, vacanza, spensieratezza e libertà.
Dopo i primi cartelloni a caratteri cubitali, che rassicuravano le mamme italiane sulla genuinità della fredda novità che incuriosiva e invogliava i loro figli, è ora la volta di memorabili “Caroselli”, come quelli targati da Guareschi e Jacovitti.
Il gelato confezionato è di moda e fa la moda. Testimonial d’eccezione prestano volto e voce al gelato: The Rokes, Giorgio Gaber, Rita Pavone, Nada, Maria Bazar, Patty Pravo.
Oltre al Mottarello come non ricordare la gamma attraente di prodotti dell’Eldorado e di altri marchi: il gelato Blob Toseroni, una sorta di cornetto ricoperto di cioccolato e nocciole; i gelati “biscotto”come il Camillino, biscotto sopra crema gelato-vaniglia/cioccolato-centrale e biscotto sotto; Il Cucciolone che secondo la pubblicità si riusciva a mangiare in dieci morsi; il Calippo ghiacciolo di forma cilindrica; il Liuk, il famoso stecca lecca al limone che aveva lo stecco invece che di legno era di liquirizia; il Piedone di colore rosa attraente, ci sono state varianti con il pollicione al cioccolato e variegato panna e fragola; il classico Fior di Fragola; il Twister cioccolato e vaniglia attorcigliati ad un interno di nocciola; lo Squalo che lasciava la lingua blu per qualche giorno; il Dalek che essendo al mirtillo la lingua la lasciava viola.
I gelati sono stati, e sono tutt’ora, i protagonisti dell’estate e delle vacanze al mare. Ombrelloni, sedie a sdraio, palette secchielli, palloni in riva al mare, siamo tutti figli degli stabilimenti balneari. L’estate dell’infanzia e della giovinezza è un puzzle di tanti momenti e tra i più belli c’è lui: il momento del gelato.
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