Gli Sgorbions: tra demenzialità e disgusto

Scritto da il 29 Luglio 2024

Gli Sgorbions e quella demenzialità anni ‘80 tra l’assurdo,  il bizzarro e il disgustoso

sgorbions copertina credito fotografico BadTaste 1

Il demenziale, inteso come genere artistico, è un cocktail di pseudo futurismo, dada, goliardia, provocazione con ironia d’avanspettacolo, nonché arte surreale ma soprattutto cretina. Il demenziale non deve convincere nessuno; non è un’avanguardia da passare al vaglio di valutazioni critiche, non è un’ideologia, e nemmeno intende imporsi come “manifesto”. 

È questa l’inventiva demenziale degli artisti che si celarono (e che tutt’ora, in America, si celano) dietro gli Sgorbions, resi celebri dall’interesse folle che quest’arte suscitò nei collezionisti.

Gli Sgorbions sono infatti una serie di figurine, dal carattere trash-demenziale, prodotta dalla Topps Company e pubblicata per la prima volta nel 1985. La serie nacque come una parodia dei Cabbage Patch Kids, una serie di bambolotti al tempo molto in voga negli Stati Uniti; il loro nome di lancio negli USA fu appunto Garbage Pail Kids (i ragazzi del bidone della spazzatura).

Ogni figurina della serie è una caricatura dei suddetti bambolotti, illustrati nell’atto di compiere qualcosa di rivoltante come vomitare, infilarsi le dita nel naso o sguazzare nel water; ogni personaggio ha una didascalia col nome, che richiama, attraverso un gioco di parole, la sua caratteristica trash, mostruosa o demenziale. Nel retro delle figurine vi erano scritte altrettanto goliardicamente disgustose e demenziali o messaggi più o meno salaci da rifilare a qualcuno una volta staccato il fronte adesivo della figurina per incollarlo sull’album.

Mentre negli USA sono tuttora in commercio con una produzione di oltre 25 serie dal 1986 fino ad oggi, in Italia, dopo un lancio di prova delle figurine originali statunitensi della seconda serie, avvenuto nel 1987 nel Nord Italia, uscirono tre serie, ciascuna con il rispettivo album raccoglitore. Dopo la terza serie, uscirono delle ristampe quali: “I mitici Sgorbions”, che ristamparono in piccolo le figurine delle prime tre serie più alcune nuove nel formato classico, “Gli holidays Sgorbions” e “I mega Sgorbions”.

Gli Sgorbion sono tutto ciò che è assurdo e bizzarro insieme, non retorico, non istituzionale.

A dispetto della banalità demenziale ad essi spesso associata (per carità, non con poche ragioni), con gli Sgorbions il termine demenziale assunse un significato politico e di rifiuto e beffarda ironia contro la retorica delle istituzioni e dei benpensanti. 

Furono infatti frutto di eclettici fumettisti underground che decisero di sbeffeggiare la dilagante mania per certi bambolotti. Il risultato furono una serie di figurine dal successo internazionale clamoroso, ritenuto da alcuni addirittura portatore di un messaggio politico sovversivo per le giovani generazioni, ritenendo che tali adesivi parlassero della ribellione verso la spazzatura che le megacorporazioni propinavano loro quotidianamente. 

A raccontare gli innumerevoli retroscena dietro al mito degli Sgorbions, dalla causa legale che si scatenò fino alla consacrazione definitiva è il docufilm 30 Years of Garbage.

30 Years of Garbage The Garbage Pail Kids Story 1 1

Jeff Zapata e Joe Simko, le menti dietro al documentario, rivisitano gli artisti che hanno reso famosa questa linea di carte collezionabili, gettando un raro sguardo sulla cultura aziendale della Topps all’epoca in cui lanciarono i Garbage Pail Kids nell’Olimpo delle figurine, passando il baratro della battaglia legale con i Cabbage Patch Kids fino alla loro precoce scomparsa. 


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